29 Agosto 2014, 09:21
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CATANIA – “Con lo SbloccaItalia del governo Renzi ci saremmo aspettati uno SbloccaSicilia, uno SbloccaCatania…. invece niente. Anzi, una sola cosa: il raddoppio ferroviario Palermo-Catania in una terra condannata a guardare da lontano l’Alta Velocità. Eppure, qui le incompiute non mancano!”. Lo affermano i segretari di UIL e FENEAL UIL Catania, Fortunato Parisi e Francesco De Martino, che aggiungono: “Al presidente del Consiglio, ma anche ai rappresentanti delle altre istituzioni politiche, affideremo come promemoria il dossier presentato da UIL e FENEAL insieme con le altre organizzazioni sindacali catanesi in occasione della grande Marcia dei Cappelli di Carta. Era il 31 gennaio. Da allora, un cantiere non è stato aperto. Intanto, l’Edilizia muore e vanno in fumo posti di lavoro con un meno 8 otto per cento nel primo semestre di quest’anno, rispetto al secondo semestre 2013, che rende disperata una già gravissima crisi di settore. Tra il 2008 e il 2014, infatti, la forza occupazionale dell’Edilizia etnea e’ retrocessa di oltre il 60 per cento, il doppio della media nazionale! “.
“Siamo stati e restiamo in prima linea – affermano ancora Parisi e De Martino – nella mobilitazione dei cittadini e delle amministrazioni locali per sollecitare la realizzazione delle strade Libertinia-Licodia Eubea e il completamento della statale 284 Adrano-Bronte. In materia di ferrovie, invece, vorremmo sempre sapere che fine ha fatto il progetto di raddoppio della Catania-Messina-Siracusa con relativo finanziamento miliardario datato 2003″.
Concludono i segretari di UIL e FENEAL: “Nell’elenco dello SbloccaCatania-che-non-c’è, un posto d’onore lo meritano le incompiute cittadine: la chimera chiamata Piano regolatore generale, i ritardi nello sviluppo di corso Martiri della Libertà, gli appalti-lumaca per la Metropolitana oltre alla lunga attesa per il Piano urbanistico attuativo Catania Sud che, da solo, assicurerebbe lavoro a 500 operai edili per almeno due anni. E ancora il recupero del Palazzo di Cemento a Librino, per i quali sono stati destinati 13 milioni del Piano Casa dal Ministero delle Infrastrutture, e la costruzione della cosiddetta spina verde al viale Moncada. Infine, malgrado gli obblighi di legge, non comprendiamo perché sia stata solo abbozzata la verifica della tenuta antisismica degli edifici pubblici, le scuole innanzitutto. Appena due su cinquanta, come confermato da interpellanze e dichiarazioni di consiglieri comunali di maggioranza, i test sinora effettuati a Catania. Perché?”.
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29 Agosto 2014, 09:21