Caos Due Torri, parlano i senatori: | “La società abbia dei rimorsi”

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20 Dicembre 2016, 11:55

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PIRAINO (MESSINA) – Il Due Torri ha concluso l’andata del girone I del campionato nazionale di Serie D non presentandosi ad Aversa per il match in programma contro la formazione locale. L’ultimo triste episodio di un campionato maledetto fondato su promesse mai mantenute. Il sentore che qualcosa di grave stesse per concretizzarsi si era già intuito lo scorso 30 novembre, quando l’ormai ex tecnico Antonio Venuto ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di allenatore, lasciando la formazione pirainese in evidente ripresa, al quattordicesimo posto in graduatoria, con dodici punti conquistati sul campo in tredici partite (senza considerare la penalizzazione di cinque punti, certificato dei cattivi pagamenti della società che ha influito sia sulla classifica che sul morale della squadra). Un bottino sicuramente importante per una squadra, la più giovane dell’intero torneo, costruita con un budget di appena centocinquemila euro annui tra calciatori, tecnico, staff e spese aggiuntive, cifra irrisoria per un campionato importante ed impegnativo come la quarta serie nazionale, e che ha dovuto affrontare mesi decisamente difficili e complicati sia da un punto di vista economico che da un punto di vista organizzativo e mentale.

Un’avventura iniziata sotto i peggiori auspici, quando a luglio i giocatori vennero convocati dalla dirigenza del Due Torri che ha illustrato loro il progetto tecnico-organizzativo per la nuova stagione, nonostante i tesserati dovessero ancora percepire tre/quattro mensilità relative alla stagione precedente. Si sarebbero fatti avanti sessanta soci, o presunti tali, i quali avrebbero dovuto supportare la gestione economica-organizzativa del club, assieme a diversi partner e sponsor che avrebbero dovuto garantire una maggiore serenità al gruppo. La proposta della società, che avrebbe garantito il pagamento degli arretrati della stagione precedente attraverso dei titoli, ha convinto il tecnico Venuto ed i calciatori, sebbene in tanti avessero già ricevuto diverse offerte da altri club. A settembre la squadra, costruita con un budget estremamente ridotto per la categoria, si trova ad affrontare un avvio di stagione problematico, sotto tutti i punti di vista: al di là dei vari infortuni che non hanno permesso al mister di poter schierare la migliore formazione e gli scarsi risultati, le prime avvisaglie di una situazione estremamente difficile e complessa iniziavano ad emergere: già dalle prime partite i biancorossi scendevamo in campo con le divise delle stagioni precedenti ed inoltre la carenza del materiale sportivo non lasciava presagire nulla di buono.

Ad ottobre, poi la doccia fredda che ha confermato le ansie del gruppo: i titoli garantiti dalla società per la stagione sportiva 2015-2016 non sono stati onorati e di conseguenza respinti. E nonostante tutto i ragazzi di Venuto hanno deciso di andare avanti con grande professionalità, almeno fino al 25 ottobre 2016, prima della trasferta di Sarno. “Ci siamo riuniti dentro lo spogliatoio con il mister – scrivono in una lettera i senatori Riccardo Cassaro, Mirko Giacobbe, Giuseppe Ingrassia, Santo Matinella e Francesco Postorino –, fino a quel momento non avevamo percepito alcuna mensilità della stagione corrente e di conseguenza avevamo deciso di dare un segnale forte alla società, all’intera comunità pirainese e all’Amministrazione Comunale per far capire loro che un club glorioso come il Due Torri rischiava un epilogo decisamente triste. Ci allenavamo nel totale disinteresse, abbandonati da tutti e giornalmente ci ritrovavamo al campo sportivo esclusivamente assieme ai nostri compagni di squadra, al nostro allenatore e al suo staff. Di conseguenza, abbiamo preso la decisione di far valere i nostri diritti umani e professionali che fino a quel momento erano stati calpestati da una società “fantasma” che ci aveva garantito nella persona del vice presidente Antonino Raffaele il pagamento della mensilità di agosto 2016 entro il termine della settimana. Tutto ciò non è avvenuto, ci siamo sentiti presi in giro per l’ennesima volta, la nostra dignità di uomini e professionisti è stata lesa e di conseguenza abbiamo deciso di non prendere parte alla trasferta di Sarno”.

Poi la svolta, arrivata nella serata del 28 ottobre, alla vigilia della partenza per Sarno: “Eravamo pronti a non disputare il match contro la Sarnese per rivendicare i nostri diritti – proseguono i giocatori nella lettera –, fino a quando, improvvisamente, due persone a noi sconosciute (Giovanni Di Bartolo ed Antonino Micali) varcano il cancello dello stadio comunale “Vincenzo Vasi” di Piraino chiamandoci a raccolta per una riunione straordinaria: ci avrebbero garantito prima della partenza il pagamento di una mensilità e così effettivamente è stato. Abbiamo deciso, di conseguenza, di prendere parte alla gara contro la Sarnese e di proseguire regolarmente la stagione, pur avendo percepito appena una mensilità e con in mano i “soliti” titoli protestati…”.

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Eppure si trattò solo di una boccata d’ossigeno e nulla di più, mentre i disagi continuavano ad essere all’ordine del giorno: con novembre alle porte e l’arrivo del freddo invernale, i tesserati biancorossi si sono visti costretti ad organizzare trasferte con giubbotti personali, sempre in condizioni precarie e tutt’altro che semplici a causa della carenza del materiale sportivo. Ll’arrivo dei nuovi dirigenti Di Bartolo e Micali non avevano migliorato la situazione e dopo l’ennesima riunione di mercoledì 16 novembre 2016, ai giocatori è stato chiesto di disputare le successive due partite contro Sersale e Palmese, prima dell’apertura delle liste e del calciomercato. Richiesta ancora una volta accolta, nonostante una situazione paradossale, per rispetto nei confronti dell’allenatore. Dopo due settimane di intenso lavoro sul campo, i biancorossi hanno ottenuto sei punti in due gare, battendo in casa il Sersale ed in trasferta la Palmese con due prove di grande orgoglio, ma al termine di quest’ultimo match, domenica 27 novembre 2016, il probabile futuro presidente Di Bartolo si è intrattenuto con il capitano della squadra Santo Matinella dicendo che non aveva la possibilità di garantire la continuazione di questo progetto tecnico e di conseguenza i pagamenti per la stagione corrente.

Alla ripresa degli allenamenti, lo stesso capitano ha fatto presente al tecnico Antonio Venuto di non poter proseguire la sua avventura nelle fila del Due Torri a causa della carenza di risorse economiche da parte della probabile nuova dirigenza e, nel frattempo, gli ormai “famosi” titoli continuavano a tornare indietro. Vista l’intenzione da parte del neo presidente Giovanni Di Bartolo di non confermare lo “zoccolo duro” dei pirainesi, anche il mister ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di allenatore della prima squadra, avendo puntato su un progetto tecnico ben definito e su un gruppo sano e leale che nel corso degli ultimi due anni ha dimostrato grande professionalità, dignità e senso di appartenenza, raggiungendo risultati storici e portando in alto il nome del Due Torri. In seguito alle dimissioni del nostro allenatore, la squadra è stata di fatto smantellata con le partenze di Riccardo Cassaro e Francesco Postorino, cui sono seguite le cessioni di Giuseppe Ingrassia e da Mirko Giacobbe nel giro di pochi giorni. In seguito alle partenze di ben cinque elementi chiave, il tanto atteso calciomercato della nuova proprietà ha regalato ai tifosi del Due Torri esclusivamente tanti bocconi amari. “Questo è stato il chiaro segnale delle scarse potenzialità economiche della società e del neo presidente Giovanni Di Bartolo – hanno sottolineato Riccardo Cassaro, Mirko Giacobbe, Giuseppe Ingrassia, Santo Matinella e Francesco Postorino –. Poi con l’arrivo di dicembre (ndr) ognuno di noi si è accasato altrove”.

Giovedì 15 dicembre 2016 sono stati inflitti al Due Torri altri 2 punti di penalizzazione (5 in totale), oltre all’ennesima multa da pagare: “Su una cosa siamo d’accordo: probabilmente il Due Torri avrebbe dovuto chiudere “baracca” oltre un mese fa – hanno concluso i senatori biancorossi –. La colpa di questa situazione disastrosa e paradossale va attribuita alla “vecchia” proprietà, in particolar modo riguardo al loro comportamento irrispettoso nei nostri confronti, a prescindere dalla situazione economica in cui versava e in cui versa la società. È stata offesa e lesa, in primis, la nostra dignità umana. Se avessimo perso le gare contro Sersale e Palmese, avrebbero attribuito tutte le responsabilità a noi e al nostro allenatore, ma come sempre abbiamo dimostrato, per l’ennesima volta, di avere gli attributi. In questi anni la nostra forza è stata la passione per questo bellissimo sport. Siamo fermamente convinti che la “vecchia” società porterà il rimorso di questo “fallimento” per tutta la vita. Nel frattempo, noi siamo qui, con i “famosi” titoli in mano…”.

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20 Dicembre 2016, 11:55

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