Formazione, tensione in assessorato | Protesta non stop dei lavoratori

di

18 Giugno 2014, 19:24

4 min di lettura

PALERMO – Alla fine, quasi alle undici di sera, i lavoratori sono scesi dal cornicione del ponte di Viale Regione siciliana, convinti dalle forze dell’ordine e dai dirigenti sindacali presenti. Ma non si placa la protesta. Un nutrito gruppo continuerà a presidiare l’Assessorato per tutta la notte. Tra loro, anche Giuseppe Raddusa che prosegue lo sciopero della fame, incatenato nei pressi dello stesso edificio. Si attendono risposte sugli stipendi. Che alcuni di loro attendono da più di un anno. Ma domani potrebbe essere una nuova giornata di tensione.

aggiornamento 22.05 Non si placa la protesta dei lavoratori. In questi minuti le forze dell’ordine e alcuni dirigenti sindacali stanno provando a convincere   una decina di manifestanti a scendere dal cornicione del ponte che sovrasta Viale Regione siciliana, dove erano saliti per le notizie sui ritardi nell’erogazione degli stipendi. Alle 21, invece, è stato sgomberato l’Assessorato alla Formazione dove si erano recati, con l’intenzione di occuparlo, due sindacalisti Cisl e un sindacalista dei Cobas. “Il dirigente generale Anna Rosa Corsello – ha raccontato il segretario generale della CISL Maurizio Bernava – ci ha confermato che i soldi ci sono. Ma che gli stipendi non possono essere pagati per carenza di personale. Non ci si rende conto, forse, che in questo modo la burocrazia può uccidere. E temo che persino il presidente della Regione Crocetta e l’assessore Scilabra siano nelle mani di questa burocrazia”.

“Questa è l’antimafia di Crocetta. Grazie all’antimafia mi hanno tagliato la luce e la mia famiglia è rovinata”. La tensione è altissima. In viale Regione siciliana, di fronte l’assessorato alla Formazione, un nutrito gurppo di lavoratori “in esubero” degli enti si sono raccolti per protestare. Qualcuno di loro è andato anche oltre. Costantino, questo il nome di uno di loro, minaccia di gettarsi giù dal ponte della circonvallazione. “Devo ringraziare il governo”, insiste.

Sono lavoratori ex Ial, Cefop e di altri enti. Quelli che aspiravano a essere “ripescati” attraverso il progetto Prometeo. “Ma ci hanno detto – urlano i lavoratori – che ancora non è stato registrato in ragioneria. E noi non sappiamo più che fare”. Molti di loro, infatti, non ricevono uno stipendio da mesi. Anche anni. Come nel caso di Giuseppe Raddusa che, come ha raccontato Livesicilia, ha deciso persino di incatenarsi di fronte all’assessorato. Anche lui è lì, insieme agli altri.

Intanto, in viale Regione, come detto, il clima è rovente. Traffico in tilt. Sul posto polizia, carabinieri e vigili del fuoco. Questi ultimi hanno piazzato dei materassi sotto il ponte dal quale i lavoratori minacciano di gettarsi. I dirigenti sindacali di Cisl e Cobas, invece, hanno deciso di occupare a Palermo, gli uffici dell’assessorato alla Formazione. Chiedono di essere ricevuti dal Presidente della Regione per ottenere lo sblocco immediato delle retribuzioni. Tutto dopo “che il dirigente generale Corsello ha lasciato gli uffici dell’assessorato senza dare alcuna risposta concreta” fanno sapere dalla Cisl.

E sarebbe stata proprio la “fumata nera” scaturita dall’incontro tra sindacati e il dirigente generale Corsello ad aver scatenato la reazione esasperata dei lavoratori. “Il blocco delle retribuzioni – commenta ad esempio Giovanni Migliore Responsabile Formazione professionale Cisl Scuola – mette a serio rischio le famiglie degli operatori della Formazione, e non garantisce il servizio a migliaia di minori in obbligo di istruzione con l’interruzione del percorso ed il conseguente abbandono scolastico. È necessario – aggiunge Migliore – aspettare che la disperazione porti a gesti drammatici da parte degli operatori disperati per svegliare la coscienza politica ed amministrativa di questa Regione?”. “Mentre apprendiamo di interventi di sostegno al reddito per le famiglie bisognose da parte della Regione, infatti, l’assessorato alla Formazione Professionale affama i lavoratori del settore”. Migliore conclude “Non è più sostenibile per i lavoratori aspettare da 12 fino anche a 26 stipendi ascoltando semplici e vaghe promesse da parte della dirigente, che continua a rinviare l’emissione dei mandati dovuti ai lavoratori. Occorrono soluzioni e provvedimenti urgenti e straordinari per una emergenza che rischia di fare collassare irrimediabilmente l’intero sistema di formazione ed istruzione per i minori in obbligo in Sicilia”.

E anche una parte della politica rilancia le preoccupazioni degli addetti ai lavori: “Il settore della Formazione – si legge in una nota del gruppo parlamentare dall’Ars del Movimento cinque stelle – è ormai completamente fuori controllo, lo sfascio è totale, non si può più stare a guardare, attendendo non si sa bene cosa. Si dichiari lo stato di crisi, si convochino le parti sociali e si concordi un tavolo di discussione con il ministro del Lavoro”. Per i grillini adesso servono “azioni forti ed immediate per cercare di dare un minimo di ordine ad un settore ormai nel caos, grazie ad un governo che continua ogni giorno a palesare la più totale incompetenza ed abulia”.

Pubblicato il

18 Giugno 2014, 19:24

Condividi sui social