Cronaca

Caos Tari 2020, colpo di scena: “Non ci sarà alcun aumento”

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30 Dicembre 2020, 22:17

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PALERMO – Aumenti della Tari nel 2021? No, abbiamo scherzato. O almeno, così assicura l’amministrazione comunale di Palermo a Sala delle Lapidi. Al termine di una giornata tesa e a tratti anche surreale, il comune di Palermo smentisce qualsiasi ritocco al rialzo della tassa sui rifiuti, nonostante il Piano economico e finanziario presentato da Rap e Srr, e validato anche dagli uffici comunali, preveda un incremento di 34,7 milioni di euro, cioè del 27%, il che farebbe schizzare la tassa da 128,2  a 162, 8 milioni di euro.

Per l’intera giornata è montata la polemica, con le opposizioni pronte alle barricate e la maggioranza spiazzata da un documento inviato ieri sera proprio nel bel mezzo di una maratona sul bilancio 2020 che si preannuncia certamente non facile per il sindaco Leoluca Orlando. Le ore sono trascorse fra riunioni, mail e confronti su un documento che, per stessa ammissione dell’amministrazione, nessuno si aspettava così “pesante”: oltre ai 21 milioni di extracosti sostenuti dalla Rap per la chiusura di Bellolampo, infatti, ne sono spuntati altri 14 di cui nessuno è riuscito a spiegare l’origine; anche il comunicato del Professore, arrivato a ora di cena, parlava di un generico approfondimento da svolgere con gli uffici.

Ma intorno alle 21, durante la seduta di consiglio comunale, il colpo di scena: l’assessore Sergio Marino ha infatti assicurato che non ci sarà alcun aumento. “Anche io sono saltato sulla sedia perché non mi sarei aspettato di arrivare a quei numeri esagerati – ha detto Marino ai consiglieri comunali – ma parliamo di un documento tecnico: si sta facendo una valutazione politica per una rivisitazione che eviti gli aumenti della Tari”.

In effetti a Sala delle Lapidi non è arrivata alcuna delibera, circostanza che ha provocato la reazione indispettita del presidente del consiglio Totò Orlando, ma che Marino ha spiegato con la volontà di riesaminare il Pef. Secondo la giunta, infatti, fra i ristori regionali per la Tari 2020, i 7,5 milioni promessi dalla Regione e ancora non giunti, i risparmi Rap sulla gestione, i minori extracosti per la sesta vasca e i futuri ricavi dalla settima, i conti dovrebbero tornare in ordine. “Il mio è un impegno politico, concordato con la giunta e il sindaco”, ha scandito Marino dopo non aver risparmiato una stoccata anche alla stampa. Il sindaco, nel corso della seduta, è poi intervenuto per specificare che in realtà non è possibile escludere a priori gli aumenti: bisognerà verificare gli eventuali risparmi e augurarsi che siano sufficienti a evitare incrementi, considerato che i 21 milioni di extra-costi sono stati già spesi.

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Una questione che non è di poco conto, perché il Pef arrivato al Comune (che per legge andrebbe approvato entro domani ma che, secondo l’interpretazione degli uffici, può slittare al bilancio 2021 e quindi a gennaio) oltre a prevedere 34 milioni di aumento da spalmare in tre anni, richiede anche di appostare altri 11 milioni nel Fondo crediti di dubbia esigibilità che, secondo la Ragioneria generale, “in atto non hanno copertura finanziaria”. Il problema riguarda però anche la Rap, visto che i 21 milioni di extracosti sono stati già spesi, ma senza un’approvazione formale potrebbe mettere in difficoltà la partecipata chiamata a chiudere il proprio bilancio.

“Molte incertezze sul futuro della città: il futuro della Tari è più che mai oscuro, quello che è certo è che per le tariffe 2020 vi sarà un aumento di non meno di 21 milioni di euro, il resto si vedrà – dice il consigliere di Oso Ugo Forello – Preoccupa però che sia stato definito e approvato un Pef 2020 da parte della Rap, confermato dalla Srr, con oltre 34 milioni di euro di aumento rispetto alla Tari 2019, all’insaputa dell’amministrazione attiva e dei suoi uffici. Ancora una volta, purtroppo, il controllo analogo sulle società partecipate si dimostra uno dei talloni di Achille del sindaco”.

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30 Dicembre 2020, 22:17

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