09 Maggio 2023, 06:12
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Capaci vicina all’Europa e al mondo, nel segno di quell’ombra che si allunga, con le sue tragiche memorie, dall’autostrada. Eco di sangue e di riscatto. La strage che porta il nome della cittadina con circa undicimila anime, che diventano trentamila con la bella stagione, indica la strada di chi, partendo dal dolore, ha realizzato un cambiamento nella lotta alla mafia. Ed è anche per questo che ci soffermiamo qui.
Ma è anche una realtà amministrativa complessa, Capaci. Una comunità che, dai rifiuti, al turismo, all’economia, ha bisogno di pane e governo e di una visione che guardi ai residenti come agli ospiti. I candidati sindaco sono tre. C’è Pietro Puccio, primo cittadino uscente di centrosinistra. C’è Erasmo Vassallo, sfidante alle scorse elezioni e consigliere comunale di centrodestra. C’è Valerio Vegna, deluchiano, di Sud chiama Nord. Ecco le loro idee, in sintesi.
“Valuto positivamente i risultati raggiunti dalla mia amministrazione – dice Pietro Puccio (a sinistra nella foto, dal punto di vista del lettore) –. Eravamo sommersi dalla spazzatura, ora siamo al settanta per cento di raccolta differenziata che era ferma al nove. C’è l’approvazione del piano regolatore generale. Siamo riusciti a stabilizzare quarantaquattro dipendenti comunali, precari da una vita. Abbiamo indirizzato gli investimenti sulle scuole, risolvendo molti problemi di edilizia. Solo per questi aspetti, francamente, mi rivoterei. Anche come mobilità siamo usciti dall’isolamento. Sappiamo che l’estate è già qui e che le presenze saranno tantissime, ma sono sicuro che reggeremo l’onda d’urto. Il nome di Capaci, è vero, ricorda una tragedia internazionale di cui tutti abbiamo consapevolezza, nel riscatto. Qui è nata una coscienza antimafia molto forte”.
“Il cambiamento è soltanto effimero, di apparenza – dice Erasmo Vassallo (a destra nella foto) –. Le criticità del territorio non sono state risolte. C’è un piano che non ha dato risposte alle esigenze della collettività. Manca una zona turistica, mancano le opere pubbliche, latita la progettualità e c’è la criticità del cimitero con le salme che attendono in deposito la tumulazione. Vogliamo parlare dei beni confiscati alla mafia? Molti sono in stato di abbandono. Capaci, sembra incredibile dirlo, non ha vocazione turistica e non siamo pronti ad accogliere gli arrivi in estate. Il sistema è carente in termini di ricettività e di sicurezza. Non siamo attrattivi. Il turismo dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello, il fondamento su cui costruire economia. Purtroppo, non è ancora così”.
“Il problema principale è che gli attori della politica sono sempre gli stessi – dice Valerio Vegna (al centro nella foto) – e sono portatori di interessi e sensibilità di parti specifiche. Io voglio tutelare tutti. Ma ce ne rendiamo conto? Il sindaco uscente e il consigliere d’opposizione si interessano ora delle cose da risolvere. Qui ci sono delle zone dimenticate, nella raccolta dei rifiuti, che va resa più efficiente, diminuendo, al tempo stesso, la spesa. Non c’è intrattenimento, non ci sono i locali, perché nessuno ha creato le condizioni affinché ci fossero. Pensiamo a Terrasini, un modello contrapposto che funziona. La gente, qui, viene, si fa il bagno e se ne va. Io sono un musicista, suono la chitarra elettrica con il mio gruppo. Mi reputo un candidato sindaco rock, contro l’immobilismo. E mi piacciono le sfide”. (rp)
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09 Maggio 2023, 06:12