12 Gennaio 2016, 19:19
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In Sicilia diritti e doveri sono costretti ad un angolo mentre spadroneggiano i privilegi, concessi dal sultano di turno che gestisce la cosa pubblica per il tornaconto dei propri clientes. Francesco ha consentito a una nuova generazione di cronisti di esercitare il dovere di informare senza entrare nel sistema dei privilegi concessi dalla politica. Lo ha fatto fondando Livesicilia, il mensile S, I Love Sicilia e, nel 2012, LivesiciliaCatania insieme a una pattuglia di giornalisti. Il sorriso, la sua grinta e la condivisione di quella splendida notte del 28 ottobre 2012 hanno dato il via a una nuova pagina nel mondo dell’informazione in una città storicamente attanagliata dal monopolio di Mario Ciancio. Una notte indimenticabile in cui tutto sarebbe cambiato. Per sempre. Come non ricordare quei lunghissimi minuti che hanno preceduto il lancio di LivesiciliaCatania, con gli articoli da pubblicare e quel “Buongiorno Catania” che abbiamo salutato brindando insieme con Francesca, Laura, Melania, Anthony, Carlo e Maddalena. Da quel giorno la squadra dei collaboratori si è arricchita e numerosi cronisti, grazie alla direzione di Francesco, hanno contribuito alla crescita del giornale completando il praticantato per l’iscrizione all’albo dei giornalisti pubblicisti. Non è poco in una città in cui le porte, per i giornalisti non raccomandati, sono rimaste sempre chiuse. Con la città è nato un rapporto molto stretto, Francesco aveva imparato a capirla e ad amarla, a noi insegnava a raccontarla, senza tralasciare alcun particolare. Dalle inchieste sui piani alti del potere a quelle sulla mafia militare. È nato un rapporto simbiotico con i catanesi, che lo hanno abbracciato il 20 giugno del 2014 conferendogli il premio Domenico Calabrò per il giornalismo d’inchiesta insieme a Mauro Casciari de Le Iene di Italia 1. Indimenticabile anche quella serata al Castello Ursino, al suo fianco, sempre, Donata e le sue parole, sul palco, che resteranno sempre scolpite nel mio cuore. Informare senza accanirsi, senza essere di parte, chiedere sempre la replica e non scrivere per tesi precostituite, così ogni giorno rivendichiamo il diritto-dovere di fare i giornalisti. E pensando a Francesco tentiamo di vincere la battaglia per l’unica cosa che non ha prezzo, in questa terra, la dignità. Grazie Direttore
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12 Gennaio 2016, 19:19