Gruppi davanti alla Corte dei conti | “Inadempienze molto gravi”

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24 Aprile 2015, 11:23

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PALERMO – È iniziata da pochi minuti l’adunanza di fronte alla sezione di Controllo della Corte dei conti. I capigruppo dell’Ars sono chiamati a rispondere sull’utilizzo di parte dei fondi destinati al gruppo parlamentare.
In particolare nel mirino dei giudici contabili sarebbe il versamento dell’Irap relativa ai contratti del personale. Versamento che sarebbe stato eluso e caricato appunto sulla retribuzione del personale stesso. Altri dubbi riguardano la differenziazione tra gruppo parlamentare e partito politico. Spiegazioni verranno chieste anche in relazione ad alcuni aumenti stipendiati del personale.  Il primo a essere ascoltato è l’ex presidente del gruppo parlamentare del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri. A seguire tutti gli altri.

L’Ars un Palazzo di vetro? Per la Corte dei Conti non è così. Anzi. I giudici contabili bacchettano i vertici dell’amministrazione dell’Assemblea regionale per le “lacune” nelle documentazioni fornite alla Corte. Per il consigliere istruttore Anna Luisa Carra si tratta di inadempienze “molto gravi”. I rilievi sono stati mossi nel corso dell’adunanza pubblica convocata nella sede di Palermo sui rendiconti dei gruppi parlamentari per il 2014. L’arringa del consigliere Carra è stata fatta propria dal presidente della Corte, Maurizio Graffeo: “Mi farò carico di intervenire nei confronti del presidente dell’Assemblea perché non si verifichino queste difficoltà”. In particolare, il consigliere Carra ha fatto riferimento alla mancata trasmissione di due delibere del Consiglio di presidenza dell’Ars e al rendiconto del Pid-Cp che non riportava la firma dei vertici burocratici, imputando le lacune alla segreteria generale di Palazzo dei Normanni. Nel mirino della Corte dei Conti finisce anche il sito Internet dell’Ars, dove vengono pubblicate alcune informazioni. Per il consigliere Carra “il sito dell’Ars non è per niente chiaro riguardo al passaggio dei deputati da un gruppo parlamentare a un altro, mancano i riferimenti temporali”. Sul punto, anche il presidente Graffeo è stato netto: “Non si può consentire che la Corte venga a conoscenza dello scioglimento di gruppi parlamentari solo dal sito Internet”. Insomma, i giudici sollecitano l’Assemblea regionale a informare tempestivamente la Corte e a farlo attraverso atti ufficiali.

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 L’Irap non può essere caricata come spesa per il personale, ma le risorse per pagare questo tipo di imposta devono essere attinte dai fondi per il funzionamento dei gruppi parlamentari dell’Ars. E’ quanto ha sostenuto il consigliere istruttore della Corte dei Conti, Anna Luisa Carra, nella relazione all’adunanza pubblica per l’esame dei rendiconti dei gruppi parlamentari per il 2014. A presiedere la Corte, Maurizio Graffeo. Davanti ai giudici istruttori si sono presentati capigruppo e deputati di tutti i gruppi parlamentari, ai quali la Corte aveva chiesto integrazioni e formulato osservazioni alla documentazione trasmessa nei mesi scorsi e in particolare sull’Irap. Uno alla volta i deputati, accompagnati dai consulenti, hanno risposto ai rilievi dei giudici, alcuni hanno depositato memorie prima dell’inizio dell’adunanza. Il consigliere Carra ha evidenziato che rispetto al lavoro fatto in sede di istruttoria, la Corte ha preso atto della recente delibera del Consiglio di presidenza, approvata l’8 aprile, in cui Palazzo dei Normanni precisa che il contributo erogato dall’Ars ai gruppi è omnicomprensivo. In fase di istruttoria, tuttavia, la Corte ha specificato che in ogni caso i gruppi non possono iscrivere a rendiconto le quote di Irap come spese per il personale, ma vanno inserite alla voce ‘altre spese’. Sarà ora il Consiglio della Corte dei Conti, riunito al termine dell’adunanza, a pronunciarsi nel merito della questione. Il nodo è la fonte finanziaria da cui i gruppi parlamentari devono attingere le risorse per pagare l’Irap, posto che non può essere caricata come costo del personale. Alla luce di questa interpretazione, i dipendenti potrebbero chiedere la restituzione di alcune somme. Oltre alla questione Irap, i giudici istruttori hanno chiesto chiarimenti ai gruppi su anticipazioni del Tfr al personale e sull’inquadramento di alcuni dipendenti. Il pronunciamento del Consiglio della Corte dei Conti sui rendiconti dovrebbe arrivare tra una ventina di giorni.

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24 Aprile 2015, 11:23

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