16 Aprile 2015, 08:30
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PALERMO – Partiamo dal presente recente, i rosanero reduci dalla vittoria rotonda e convincente contro l’Udinese al ‘Friuli’. Un successo importante per Giuseppe Iachini, per i suoi ragazzi, ma sopratutto per un giocatore in maglia numero 70, con la fascia di capitano sul braccio, che risponde al nome di Stefano Sorrentino. Il portierone ex Chievo Verona, che nel terremoto che ha visto Edgar Barreto allontanarsi dai futuri progetti tecnici del Palermo ha ereditato proprio quella fascia da leader in campo, ha celebrato in modo particolare i tre punti contro i friulani, i suoi primi da capitano rosanero.
In molti ormai ipotizzavano, in maniera ovviamente scaramantica, che quel passaggio di consegne avvenuto a febbrario fra il centrocampista paraguayano e il portiere fosse nato sotto una cattiva stella e, sopratutto, dietro una scelta troppo autoritaria da parte della società. Il gruppo di Iachini, dopo un iniziale impasse, ha si è stretta intorno al proprio nuovo leader in campo ricostruendo domenica dopo domenica quello spirito da tigre, così come si ama definirsi il guardiapali rosanero, che aveva portato il Palermo ad inanellare ben nove risultati utili consecutivi.
Adesso che la strada maestra è nuovamente tracciata, con un finale di stagione che ha già scritto il capitolo salvezza, nel clan rosanero ci s’interroga su ciò che sarà del Palermo della prossima stagione. A parlare di futuro negli ultimi giorni è stato il patron Zamparini che, al netto della cessione eccellente di Paulo Dybala e di quella, ancora in forse, di Franco Vazquez, vede un Palermo costruito per puntare ad obiettivi importanti e che, di conseguenza, avrà bisogna di una figura autoritaria e di grande spessore all’interno dello spogliatoio.
L’identikit numero uno per indossare quella fascia, che negli ultimi anni è passata da grandi nomi (Corini, Liverani, Miccoli e lo stesso Barreto), è sempre quello di Sorrentino, anche se l’attuale capitano, il cui contratto arriva in scadenza naturale il 30 giugno 2016, aspetta il termine della stagione per sedersi a tavolino con la società e comprendere se i suoi progetti e quelli del club di viale del Fante nei suoi confronti coincidono. Nel caso in cui, al momento soltanto ipotetico, le strade del Palermo e del calciatorie dovessero separarsi si apre dunque una serie di nomi ‘papabili’ alla sua successione come capitano.
Subito dietro a Sorrentino, in termini d’anzianità, c’è Siniša Anđelković. Il difensore sloveno, fra i reduci della promozione in serie A, potrebbe indossare la fascia rosanero non solo per la lunga militanza in maglia rosanero ma anche per la crescita costante dimostrata nelle sue prestazioni, non da ultima quella contro l’Udinese in cui l’ex Maribor ha sfoderato grande personalità da leader difensivo.
Già la scorsa estate, durante le amichevoli pre-campionato, inoltre la fascia è finita proprio sul braccio sia di Anđelković che di Samir Ujkani, altro giocatore con più presenze in rosa, che a seconda delle scelte di Sorrentino potrebbe prendere proprio il posto dell’attuale titolare della porta. Ipotesi infine meno percorribili, ma in ogni caso verosimili, sono quelle di una fascia affidata ad Enzo Maresca, a quel punto alla sua terza stagione in Sicilia e in possesso del carisma e l’esperienza giusta per guidare un gruppo giovane, o Luca Rigoni, che in appena un anno in maglia rosa si è guadagnato i galloni da protagonista coronata da sei reti fino ad ora. Su chiunque di questi ricadrà la scelta della società di sicuro esiste l’esigenza di costruire una squadra intorno ad una figura che conosca il calore del tifo palermitano e sappia, allo stesso tempo, tener serrati i ranghi in eventuali momenti di difficoltà.
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16 Aprile 2015, 08:30