09 Maggio 2016, 18:55
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PALERMO – “Nessun provvedimento definito ‘improvvido’ dal CdA è stato mai adottato dall’amministrazione giudiziaria a me affidata, che invece ha introdotto numerosi miglioramenti quali il controllo di gestione e una più efficiente struttura organizzativa abbattendo così del 50% i costi originari di struttura; ha ristrutturato in economia oltre 75 camere di albergo e gli ampi spazi comuni in un solo anno e mezzo di gestione e ha riconsegnato la società con una dotazione finanziaria di oltre un milione di euro, contro appena 4 mila euro rinvenuti al momento del suo insediamento”. Lo dice l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, replicando alla F. Ponte Spa che, tornata in possesso dell’albergo due mesi fa dopo la decisione del Tribunale di Palermo di dissequestrarlo, ha comunicato il licenziamento di 45 dipendenti su 58 e la trasformazione della struttura in B&B.
“Pur dando atto al Cda del gruppo F.Ponte di aver riconosciuto che la situazione di crisi del gruppo, e in particolare dell’hotel Astoria Palace, sia avvenuta prima dei provvedimenti giudiziari per effetto diretto della nota crisi economica generale – scrive Cappellano Seminara in una nota – le dichiarazioni rese dallo stesso Cda necessitano di puntuali precisazioni: l’amministrazione giudiziaria non ha assunto 34 persone ma ha semplicemente ottemperato a un preesistente accordo sindacale sottoscritto dalla precedente gestione, la stessa che oggi definisce improvvido tale evento, che, al momento della esternalizzazione del servizio ristorazione, si era impegnata a riassumere l’intero personale nell’evenienza della risoluzione contrattuale”. “Risoluzione”, spiega Cappellano Seminara, “intervenuta nel 2015 per problemi economici della stessa società cui il precedente CdA aveva deciso di affidare il servizio ristorazione”.
Cappellano Seminara aggiunge che “la trasformazione di alcuni contratti da tempo determinato a tempo indeterminato è stata motivata dalla iniziativa, intrapresa dall’amministrazione giudiziaria, di effettuare importanti manutenzioni straordinarie ristrutturando ben 3 piani dell’hotel Astoria pari ad oltre 75 camere oltre gli spazi comuni trasformando i contratti in essere e sfruttando le agevolazioni previste dal Job’s Act, con conseguente riduzione del costo del personale riferito alle unità il cui contratto è stato oggetto di trasformazione”. “Questo, ovviamente, sia relativamente all’Astoria Palace sia alle altre due strutture, Hotel Garibaldi e Hotel Vecchio Borgo – prosegue – Tale ristrutturazione ha permesso di rinnovare contratti ‘corporate’ di vitale importanza per i conti del gruppo con clienti quali ad esempio Alitalia”. “La situazione di profonda crisi economica e finanziaria nella quale è stata rinvenuta la struttura, come peraltro riconosciuto dallo stesso CdA, che presentava livelli di indebitamento e costi operativi strutturalmente squilibrati e, pertanto, irrisolvibili nella prospettiva pregressa – sostiene Cappellano Seminara – nel periodo di amministrazione giudiziaria è stata ‘cristallizzata’ in ossequio alla normativa vigente”. L’amministrazione giudiziaria diretta da Cappellano Seminara ha consegnato, al nuovo amministratore avvocato Giuseppe Li Greci, una dotazione finanziaria di oltre un milione di euro, “contro i soli 4 mila euro rinvenuti al momento del suo insediamento”.
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09 Maggio 2016, 18:55