Carabiniere ferito, la visita del generale Luzi in ospedale

Carabiniere ferito, la visita del generale Luzi in ospedale

Accompagnato dal direttore generale, ha incontrato i direttori delle Unità operative che seguono il vice brigadiere.

CATANIA – Il generale Luzi, accompagnato dal direttore generale dell’azienda ospedaliera Cannizzaro, Salvatore Giuffrida, ha incontrato i direttori delle Unità operative che seguono il vice brigadiere per aggiornarsi sulle condizioni del paziente. I dirigenti medici dei reparti che lo hanno in cura sono il dottore Salvatore Cicero, direttore della Neurochirurgia che ha eseguito un delicato intervento alla colonna vertebrale e del reparto che ospita il carabiniere, la dottoressa Maria Pia Onesta, direttrice dell’Unità spinale, e il dottor Walter Tagnese, direttore facente funzioni di Anestesia e rianimazione.

“È un gesto molto importante, quello che ha fatto il vice brigadiere Giovanni Grasso, che gli è costato importanti e gravi conseguenze. Libero dal servizio, con la propria famiglia, in un momento anche molto intimo in Chiesa, ha prestato aiuto ai colleghi per sedare un litigio apparentemente normale dal quale è scaturita una tragedia”. Lo ha detto il comandante dei carabinieri, generale Teo Luzi, all’ospedale Cannizzaro di Catania al sottufficiale ferito con un colpo di pistola al collo mentre cercava di sedare una rissa scoppiata durante una prima comunione in una chiesa di Santa Maria degli Ammalati, frazione di Acireale.

“Il brigadiere – ha aggiunto il generale Luzi – ha dimostrato di essere un eroe del quotidiano perché, proprio per il senso delle istituzioni e per amore dei cittadini, è comunque intervenuto pur potendo fare altro. Il brigadiere si va ad aggiungere alla lunga schiera di Carabinieri feriti quest’anno. L’Arma, purtroppo, segnala oltre 1.200 Carabinieri che, a diverse circostanze, sono rimasti feriti nell’adempimento del servizio. L’Amministrazione – ha sottolineato il comandante generale dell’Arma – farà tutto per venire incontro e gratificare il militare, questo è fuori di dubbio. Il problema di fondo romane l’irreversibilità delle conseguenze riportate.”


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