25 Ottobre 2018, 12:59
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ENNA – Grande partecipazione ieri alla giornata di studio “Diritto e/è Giustizia” che si è svolta all’Università Kore di Enna. Al centro del dibattito il tema delle carceri e delle condizioni di vita dei detenuti: tra i relatori il presidente dell’Università Kore, Cataldo Salerno, l’ombudsman Salvatore Cardinale e il presidente dell’ordine degli avvocati di Enna, Giuseppe Spampinato. Dopo i saluti istituzionali, è stato proiettato il docufilm “Spes Contra Spem”. Ad aprire i lavori è stato il docente della Kore, Sergio Severino che ha fatto una disamina sociologica sulle istituzioni chiuse e in particolare in carcere. La professoressa Agata Ciavola, invece, ha approfondito la questione dell’ergastolo ostativo e delle possibili pene alternative. La tavola rotonda si è arricchita dell’intervento di Sergio D’Elia che ha illustrato la posizione del partito radicale sulle carceri, approfondendo i punti della proposta di legge che i radicali hanno presentato contro l’ergastolo ostativo. Al dibattito, inoltre hanno partecipato il professor Nicola Malizioso, criminologo e docente della università Kore. Il dottor Cardinale, già presidente della Corte d’appello di Caltanissetta, nel corso del suo intervento ha riconosciuto come l’ergastolo sia espressione della volontà del legislatore e quindi popolare.
L’avvocato Giuseppe Rossodivita, della presidenza del Partito Radicale ha ribadito invece l’incostituzionalità dell’ergastolo. A chiudere la sessione mattutina della giornata di studio la presidente Rita Bernardini che ha ribadito come la Corte Europea dei diritti umani ha condannato reiteratamente l’Italia per condotte disumane nelle carceri italiane. Protagonisti della seconda parte del convegno, il presidente della Camera penale, Avvocato Spinello e l’avvocato Rossodivita. Ed è stato Rossodivita a parlare dell’attività politica legata al tema delle misure di prevenzione, anche patrimoniali, evidenziando la presentazione dei progetti di legge che prevedono la modifica di norme che intervengono sulla vita personale, patrimoniale e sociale. L’avvocato Michele Caruso ha ribadito, nel corso del suo intervento, quanto sia controproducente privare del patrimonio un nucleo familiare, perché così facendo si spingono queste persone a rivolgersi a quelle organizzazioni criminali, che sarebbero invece il nemico da combattere. Rita Bernardini, nella sua relazione, ha argomentato sul tema dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. Molti enti sono destinatari di provvedimenti senza prove a supporto.
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25 Ottobre 2018, 12:59