12 Luglio 2013, 14:43
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CATANIA – “Nonostante i problemi organizzativi in termini di risorse umane e materiali abbiamo ottenuto dei risultati positivi per il terzo trimestre consecutivo”. Numeri alla mano il Procuratore Capo di Catania, Giovanni Salvi, illustra nell’ormai consueto appuntamento con la stampa i risultati del lavoro portato avanti dalla Procura etnea. Dati positivi, come quelli riguardanti l’eliminazione del cosiddetto sistema delle “porte girevoli” che permetteva un continuo entrare ed uscire di detenuti in attesa di giudizio, ma anche diversi aspetti critici. “Abbiamo un carico di lavoro maggiore rispetto a Palermo – spiega Salvi – nonostante il nostro organico sia inferiore del 30/40%, il CSM non ha ritenuto di valutare questa acclarata situazione di squilibrio rispetto alle altre Procure del sud e non ha assegnato alcun magistrato ordinario di tribunale di prima nomina”.
L’azione della Procura nei primi sei mesi del 2013 viene illustrata con numerosi dati: nell’arco di tempo in questione sono state eseguite nel complesso 553 misure cautelari personali in carcere di cui 239 relative ad indagini della Direzione Distrettuale Antimafia. “Nel complesso – ha sottolineato il Procuratore – vanno segnalate per la particolare rilevanza, quelle relative a violenze in danno alle donne per contrastare gli allarmanti fenomeni di stalking e femminicidio”.
Il progetto delle direttissime attuato in sinergia con il Tribunale per eliminare il sistema che consentiva uno spropositato ingresso di detenuti per meno di cinque giorni nella casa circondariale, definito “porte girevoli”, nel primo semestre del 2013 ha consentito una sensibile riduzione degli ingressi, rispetto il periodo precedente l’inizio del progetto. Si è così passati dal 42,3% del 2011 al 21% attuale.
Numeri ma anche ammodernamento di uffici e sistemi di gestione delle pratiche tramite la piena efficienza del sistema dello sportello informatico che consente la prenotazione o il rilascio di attestazioni e informazioni. Ad illustrare le nuove applicazioni del progetto “Quality works for justice” gli ingegneri dell’ASPI, azienda che si occupa di consulenza organizzativa gestionale . “E’ completamente funzionante – spiega l’ingegnere Arcifa – il servizio di rilascio copia online della documentazione relativa ai nulla osta incidenti stradali ed ex art.335”. Nuove metodologie al servizio di avvocati e cittadini che consentono di abbassare in maniera significativa il trasferimento di materiale cartaceo tra i vari uffici oltre a diminuire sensibilmente le code.
Le condizioni di detenzione. Dopo l’inaugurazione del reparto detentivo all’interno dell’ospedale Cannizzaro, alla presenza del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, sono stati consegnati i lavori di ristrutturazione del reparto “Nicito” del carcere di piazza Lanza. “L’area – spiega Salvi – è stata sostituita con un reparto provvisorio con celle a norma di ottimo livello. Su questo carcere – prosegue il Procuratore Capo – bisogna investire fino all’ultimo momento affinchè Piazza Lanza sia un carcere degno di un Paese civile”.
I problemi del carcere catanese sono da anni al centro di numerose denunce. Nell’ultimo report dell’Associazione “Antigone” veniva indicato un tasso di affollamento del 341% oltre alle precarie condizioni delle singole celle dove, spesso a convivere ci sono fino a 10 detenuti al di sotto dei 3 mq a persona, limite inferiore a quello che la Corte Europea dei diritti dell’uomo identifica come tortura.
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12 Luglio 2013, 14:43