Carini, mascherine a scuola, la preside: "Un gesto di prudenza"

Carini, mascherine a scuola, la preside: “Un gesto di prudenza”

La dirigente spiega le motivazioni: "Ci sono tanti contagi"

PALERMO – “Ci sono state delle strumentalizzazioni, ma io ho solo interpretato il mio ruolo alla luce delle indicazioni date dal ministero. C’è una forte ripresa del Covid, in termini di contagi, lo vediamo anche a Carini dove, secondo me, c’è almeno un positivo per classe”.

La preside Simonetta Calafiore, reggente al liceo ‘Ugo Mursia’ di Carini, ha visto quello che vedono i medici in ospedale: un ritorno in grande stile del coronavirus, legato al freddo e alla mancanza di prudenza. Così ha preso le sue contromisure. Una circolare per sancire il ritorno dell’uso delle mascherine a scuola. E le polemiche non sono mancate, in un contesto generale che ha deciso di rimuovere la pandemia che, invece, dà ancora i suoi effetti.

“Hanno parlato di obbligo – spiega la preside -. Intanto il mio era un provvedimento limitato nel tempo, per dieci giorni. L’obbligo c’è quando, alla mancata osservanza, corrisponde una sanzione. Che in questo caso non esiste. Si trattava di un invito deciso a proteggersi e a proteggere i fragili. Mi sono mossa nel quadro della normativa, non ho inventato niente. E non è stata una scelta politica, come qualcuno ha detto, ma soltanto legata al contesto. Altrimenti, al ‘Benedetto Croce’, dove sono dirigente, mi sarei comportata allo stesso modo e non è andata così”.

La preside Calafiore è a casa, parla a fatica, tra un colpo di tosse e l’altro: “Farò il tampone, ho già preso il Covid tre volte. Il frangente mi pare meritevole della massima cautela”. Un appello rilanciato da tanti operatori della sanità, anche a Palermo, con il consiglio di non restare indietro con le vaccinazioni.

“Gli ospedali hanno nuovamente serie difficoltà con i posti letto, i ricoveri crescono e i contagi non sono più controllati – ha detto il dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid, nell’area metropolitana di Palermo -. Facciamo tutti la quarta dose e chi può faccia la quinta. Dopo sei mesi, di fatto, siamo senza anticorpi. Con una protezione notevolmente abbassata anche rispetto alla malattia grave”. (Roberto Puglisi)


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