05 Novembre 2010, 13:34
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Carlo Vizzini è sulla bocca di tutti come possibile uomo da battere alla prossima campagna per sindaco. E’ un politico navigato e conosce Palermo, la conosce per le luci della tolda e per gli angoli in penombra. Oggi in via Duse il senatore lancia la sua idea di città e di politica. E (di rimbalzo) la sua “disponibilità al sacrificio”.
E dunque si candida senatore, no?
“Il discorso è al contrario. C’è bisogno di un scossa in città, di un progetto che vada oltre le appartenenze. Partiamo dalla base, con la nuova Primavera”.
Lei fu protagonista ai tempi della vecchia.
“Io sono un politico con un passato. Non sono il passato. Voglio mettere il mio patrimonio al servizio di Palermo”.
Perché?
“Da Palermo ho avuto tutto. Ho vissuto esperienze che capitano a pochi fortunati. E’ arrivato il momento di dare di più”.
Troverebbe macerie a Palazzo delle Aquile.
“Non ci sono fondi e non ce ne saranno”.
Cos’è, senatore, un kamikaze?
“Sono pronto a correre il rischio. Alla mia età non cerco trampolini”
Parliamo male di Cammarata, sport cittadino.
“Sta pagando un conto più elevato delle sue responsabilità. Gli sono amico. E’ stato grande nella prima sindacatura. Nella seconda hanno prevalso i problemi”.
Vizzini candidato della politica politicante?
“Ci sarà più spazio, eventualmente, per un moderato riformista non incasellato rigidamente”.
Lei parla di nuova Primavera. Orlando le ha risposto: meglio l’originale della fotocopia.
“Luca, poverino, è rimasto fermo alle fotocopiatrici dell’Ottantasette”.
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05 Novembre 2010, 13:34