12 Marzo 2022, 17:49
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CATANIA – Due euro e 99 centesimi al litro. È il costo del diesel in una delle stazioni di servizio di via Messina, nei pressi della circonvallazione di Catania. La benzina senza piombo, invece, sfiora i 2,70 euro al litro. In entrambi i casi, il prezzo si riferisce al rifornimento con servizio. La foto è stata scattata da un cittadino catanese ed è stata postata sui social per denunciare l’aumento forsennato del prezzo del carburante in queste ore.
Da ieri nel capoluogo etneo e provincia è scattata la caccia al prezzo più basso: un distributore Lukoil tra Mascalucia e Gravina è stato preso d’assalto per il prezzo di diesel e benzina sotto il tetto dei 2,2 euro al litro. Un’eccezione, non la regola. In città la situazione dei prezzi del carburante è ben diversa. La corsa ai rifornimenti – anche di beni nei supermercati – è scattata ieri quando, come ricostruito dall’Ansa, ha iniziato a girare un messaggio audio che paventava un blocco totale del trasporto delle merci per 15 giorni.
Lo sciopero degli autotrasportatori contro il caro benzina, in effetti, è stato annunciato: da lunedì 14 marzo i padroncini hanno dichiarato l’intenzione di incrociare le braccia. È stato però bocciato dalla Commissione di garanzia per lo sciopero, l’autorità amministrativa indipendente che ha il compito di verificare il rispetto delle norme sull’astensione dal lavoro: il commissario delegato ha messo nero su bianco, nel suo pronunciamento, di avere riscontrato violazioni come il “mancato rispetto del termine di preavviso” e l'”obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione”.
L’organizzazione che aveva proclamato lo sciopero – l’associazione Trasportounito Fiap – è stata dunque invitata a revocare il fermo. O, quantomeno, a rimodularlo seguendo le indicazioni. Cgil, Cisl, Uil e Ugl, intanto, hanno chiesto alla prefetta di Catania Maria Carmela Librizzi la convocazione di un tavolo di crisi. “Abbiamo la percezione che la situazione possa sfuggire di mano in breve tempo rischiando di provocare presto anche serie problematiche per l’ordine pubblico. È un timore reale“, scrivono le sigle sindacali in una nota.
Nel frattempo, però, i prezzi registrati dalle pompe di benzina continuano a crescere. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, intervistato da SkyTg24, ha dichiarato che l’aumento del prezzo dei carburanti è “ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi”. E ha continuato: “È una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi, una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini“.
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12 Marzo 2022, 17:49