30 Aprile 2014, 14:10
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PALERMO – “Rispondo solo ai cittadini ogni cinque anni”. Questo un passaggio della replica del nostro Sindaco alle dure critiche espresse dall’onorevole Fabrizio Ferrandelli in una recente intervista rilasciata sui primi due anni di amministrazione della città nella quale, tra l’altro, stigmatizza la mancanza di una visione di governo per il futuro di Palermo.
Riguardo alla replica del sindaco desidero manifestare il mio punto di vista, sostanzialmente diverso, frutto di profondi convincimenti maturati nella mia vita di cittadino e nella mia esperienza di amministratore di aziende private e pubbliche.
Penso infatti che se è assolutamente vero che i cittadini sono chiamati ogni cinque anni ad eleggere il sindaco che li dovrà governare sulla base di un programma da realizzare nel corso del mandato è altrettanto vero che il rapporto che intercorre tra chi governa e chi è governato non si esaurisce certamente con la celebrazione del momento partecipativo elettorale.
In altre parole, a mio parere, chi ha la responsabilità di amministrare una città deve rispondere ai cittadini sempre, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo per le azioni di governo che compie e per quelle che omette di compiere.
Ed ancora non mi sembra condivisibile l’idea che l’attività di governo possa essere esercitata traguardando esclusivamente l’esito di future consultazioni elettorali e questo perché ritengo che l’azione amministrativa debba avere “in sé”, autonomamente, i caratteri del “Buon governo” quali imprescindibili riferimenti per perseguire il “Bene comune”. E d’altra parte, inoltre, appare in qualche modo avventato dare per scontato che vi potrà comunque essere una ulteriore possibilità di assoggettarsi al giudizio dei cittadini in una competizione elettorale, essendo questa eventualità sottoposta ad una naturale condizione di incertezza.
Si tratta invero di avere ben chiaro che il presente, il futuro, la salute, il benessere, le aspettative, le speranze, le opportunità di crescita, il lavoro dei cittadini che fanno parte della comunità amministrata dipendono, in gran parte, dalle decisioni che quotidianamente i vertici politici delle pubbliche amministrazioni devono assumere nell’interesse di tutti e che tutti hanno il diritto di giudicare liberamente giorno per giorno.
Amministrare responsabilmente una comunità significa viverne quotidianamente in prima persona, in ogni momento, i problemi, le crisi, le divisioni, i contrasti, le contraddizioni, i conflitti, governando il presente e programmando il futuro e ritrovando ogni giorno, nel rapporto costante con la città ed i suoi cittadini, le ragioni di un impegno profondo al servizio di tutti. Qualora questo non dovesse essere possibile allora si dovrebbe avere il coraggio di prenderne atto così da ridare voce, anticipatamente, agli elettori.
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30 Aprile 2014, 14:10