07 Gennaio 2022, 11:30
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“Con questa circolazione virale sarà molto difficile mantenere le classi in presenza”. A dichiararlo è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni di Rtl 102.5.
“I dati aggiornati al 4 gennaio documentavano un incremento del 153% dei casi rispetto alla settimana precedente, in dettaglio siamo passati da circa 320mila della settimana dal 22 al 28 a 810mila della settimana dal 29 al 4. Questi dati sono scaduti immediatamente perché, sommando i nuovi contagi del 5 e del 6 gennaio, abbiamo già raggiunto 418mila ulteriori nuovi casi. In due giorni abbiamo fatto quasi la metà dei casi dell’intera settimana precedente. Questo ci dà l’idea che, a prescindere dal numero aumentato dei tamponi, siamo comunque in una fase estremamente diffusiva del contagio nel nostro Paese”.
“Il tasso di positività del tampone molecolare è al 24% e quello del tampone antigenico ha superato l’8%. Sono dati che ci dicono che il virus sta circolando tantissimo. Vero è che la variante Omicron nel singolo soggetto può dare una malattia meno grave, un 40% in meno di probabilità di ospedalizzazione, ma è anche vero che con questi numeri assoluti, se circa l’1 per cento va in ospedale e l’1 per mille va in terapia intensiva, stiamo discutendo di numeri elevati. Ieri sera avevamo quasi 14mila pazienti in area medica e quasi 1470 in terapia intensiva. L’ondata ospedaliera di questa impennata di contagi la vedremo nelle prossime settimane, in alcune regioni si cominciano già a vedere ospedali da campo, zone nere, insomma una situazione un po’ critica”.
“A metà settembre noi pubblicammo il report sulla sicurezza covid nelle scuole, dove c’erano due elementi fondamentali richiesti: investire sui sistemi di areazione e ventilazione, non fatto, e introdurre un sistema di screening sistematici, anche questo non fatto. Diciamo che quello che si doveva fare si sapeva già. Ora si è puntato tutto sulle vaccinazioni, ma per ciò che riguarda la fascia 5/11 anni abbiamo fatto in tre settimane circa 400mila vaccinazioni. Per qualcuno sono tante ma in realtà ci sono ancora 3 milioni e 200mila bambini da vaccinare“.
“Non si può continuare con lo slogan ‘niente Dad, scuola sicura’ perché questo di fatto non è possibile in un momento di circolazione di un virus che raddoppia i casi ogni due giorni. È evidente che quello che stanno chiedendo i presidi – ha concluso Cartabellotta -, ovvero utilizzare queste due settimane per potenziare la vaccinazione, è ragionevole“.
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07 Gennaio 2022, 11:30