04 Marzo 2013, 16:19
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PALERMO – I primi passi per la nuova programmazione europea in agricoltura partono dal territorio. L’assessore al ramo Dario Cartabellotta ha presentato quest’oggi presso la sede di viale Regione siciliana gli appuntamenti con enti locali e associazioni di categoria con cui prende il via la programmazione comunitaria 2014-2020 del Fondo agricolo e dello sviluppo rurale. E’ stata l’occasione per tornare sulla polemica del decreto sulla pesca del novellame, che aveva suscitato diverse polemiche alla vigilia delle elezioni. “Eravamo stati bloccati dal ministero – precisa Cartabellotta – per l’assenza di un piano di gestione. Abbiamo però scoperto che un piano di gestione esisteva da diverso tempo, fermo da tre anni”. Si riapre quindi la polemica e l’assessore torna alla carica: “Abbiamo intenzione di tutelare da un lato il reddito dei piccoli pescatori e dall’altro la sostenibilità ambientale. Il piano va in questa direzione: è consentito l’utilizzo solo di determinate reti e lo studio della fauna ha confermato la presenza di pesci”.
La Regione dunque tornerà a far valere le proprie ragioni, anche se nell’intenzione dell’assessorato non c’è l’intenzione di ricorrere al fermo biologico, ma quella di poter far valere il proprio diritto di pescare il novellame. “Vogliamo combattere la cultura assistenzialista – sottolinea Cartabellotta –, siccome c’è la possibilità di sviluppare un comparto produttivo lotteremo per tornare a pescare”. L’incontro organizzato nella sede dell’assessorato alle Risorse agricole ha visto anche la partecipazione del dirigente generale Rosaria Barresi. “Stiamo inaugurando un nuovo modo di fare – afferma – quello di partire dalle proposte dei territori per poter programmare. Ascoltare è più difficile, ma abbiamo intenzione di ascoltare tutti i soggetti interessati in attesa di decidere che tipo di progetti sviluppare. Chiameremo questa fase ‘Agorà’”.
In realtà si lavora ancora in attesa di regolamenti definitivi, ma fra oggi ed il 26 marzo verranno organizzati una serie di incontri nelle nove le province con tutti i possibili partner: enti locali, agricoltori, imprese, organizzazioni sindacali, ordini professionali, università e consorzi. “Gli incontri – dice Cartabellotta – mirano a superare l’isolamento politico e sociale dell’agricoltura, stabilendo un’alleanza strategica con le politiche territoriali, distributive e agroindustriali”. Altro tema caldo è quello del “born in Sicily”, su cui insiste in modo particolare l’assessore all’Agricoltura: “Abbiamo bisogno di riforme, a partire dal riconoscimento del born in Sicily. Serve a tutelare tutte le produzioni che hanno radici in Sicilia. Oltre tutto segue la logica dei Progetti integrati di filiera portati avanti dal ministro Barca”. In cantiere quindi due disegni di legge d’iniziativa governativa. Il primo riguarda la salvaguardia della biodiversità e la tutela delle risorse genetiche. Il secondo invece permetterà di costituire un fondo di rotazione a sostegno di agricoltura e pesca, facendo leva sui fondi europei. E’ invece già intenso il braccio di ferro fra la Regione ed il ministero per la pesca del tonno rosso. “Si vogliono tutelare solo le multinazionali – tuona l’assessore -. Non è possibile che possano pescare soltanto loro il tonno rosso, mentre i pescatori siciliani sono costretti a gettare in mare quei tonni che pescano nelle loro reti”. Cartabellotta promette battaglia: “Impugneremo il decreto del ministro”, conclude.
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04 Marzo 2013, 16:19