"Cartelle milionarie mai notificate"| Pensionato vince contro Equitalia - Live Sicilia

“Cartelle milionarie mai notificate”| Pensionato vince contro Equitalia

Un 73enne di San Giuseppe Jato si è visto recapitare a casa intimazioni di pagamento per quasi 135 mila euro, ma nulla gli era mai stato notificato prima. A firmare le cartelle sarebbe stata una persona a lui estranea.

PALERMO - IL CASO
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SAN GIUSEPPE JATO (PALERMO) – Pensione pignorata ed immobile di sua proprietà ipotecato. La morsa dei debiti con Equitalia ha improvvisamente sconvolto la sua vita tranquilla da pensionato, trasformandola in un incubo rappresentato da tre maxi cartelle esattoriali: un debito erariale per spese di giustizia penale che risaliva al 2000.

Ammontavano in tutto a circa 135 mila euro e a distanza di un anno dalla notifica delle stesse, la società nazionale di riscossione tributi ha dato il via a procedure esecutive che una sentenza del Tribunale di Enna del 5 novembre scorso ha ritenuto illegittime. Tanto da condannare Equitalia a pagare le spese legali e a cancellare l’ipoteca sul terreno che il pensionato possiede a Nicosia. Ma andiamo con ordine. Perché alla base di una vittoria, che rappresenterà adesso un importante precedente giudiziario, c’è la mancata notifica delle cartelle esattoriali al diretto interessato, G.M, 73enne di San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo.

A firmarle sarebbe stata una certa “signora Angela”. Nessun cognome, né qualifica del ruolo su quelle raccomandate. E come gli avvocati del pensionato hanno dimostrato, nessuna “Angela” appartiene al nucleo familiare del 73enne, né ha mai convissuto con lui. A ricevere la raccomandata non sarebbe stato nemmeno il portiere. “Il nostro cliente – spiegano gli avvocati Simona Catalano e Laura Sanfratello – ha saputo delle cartelle esattoriali soltanto quando ha ricevuto la comunicazione dell’iscrizione di ipoteca, nell’agosto del 2010. Venivano indicati soltanto gli importi e una presunta data di notifica, senza precisare la natura del tributo e l’anno di imposta”.

Soltanto alcuni giorni dopo, al pensionato sono anche arrivate le intimazioni di pagamento. Numeri da capogiro di fronte ai quali era ormai stato messo con le spalle al muro: ha così deciso di rivolgersi agli avvocati. Per la precisione si trattava di 18.530,53, 1.522,68 e 114.708,26 euro. Debiti che il 73enne, in pratica, non sapeva nemmeno di avere. Nel frattempo, però, la sua pensione era stata pignorata. I legali del pensionato di San Giuseppe Jato hanno quindi impugnato le cartelle, l’iscrizione di ipoteca e le intimazioni di pagamento: a firmare la ricezione delle comunicazioni iniziali non era stato lui.

La sentenza del tribunale di Enna ha, infatti, dichiarato nulle le notifiche delle tre cartelle esattoriali ed ha cancellato anche gli atti esecutivi, dal pignoramento della pensione all’ipoteca sull’immobile. I giudici hanno inoltre condannato Equitalia al pagamento delle spese processuali per più di settemila euro. “Siamo molto soddisfatte per questo risultato – dicono i legali del pensionato -. Con la condanna di Equitalia è stata finalmente data attuazione al principio di eguaglianza sul versante della condanna al pagamento delle spese legali. Al pari del privato cittadino, infatti, anche il concessionario Equitalia, laddove risulti soccombente in un giudizio, deve essere condannato al pagamento delle spese. Certamente soddisfatte sotto il profilo professionale – concludono gli avvocati – non possiamo nascondere la curiosità di verificare se Equitalia provvederà al pagamento delle spese processuali con la stessa celerità con la quale solitamente procede al recupero delle somme che ritiene dovutegli”.


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