12 Dicembre 2012, 19:51
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CATANIA – “Il voto di scambio a San Cristoforo è sempre esistito ed è una pratica comune a tutti i partiti”. La foto – denuncia è di Giovanni Caruso, ex reporter e fra i fondatori dell’Associazione Gapa (Giovani Assolutamente Per Agire) Centro di aggregazione popolare, che da 25 anni lavora nel quartiere di San Cristoforo. Il tema dei rapporti tra mafia e politica torna alla ribalta dopo la puntata di Report che è andata con le telecamere nei quartieri degradati di Catania, dopo le regionali, per verificare se la pratica del voto di scambio si è ripetuta anche in questa tornata elettorale. Exit, de La 7, aveva già documentato quanto accaduto nel 2008.
Questa, secondo Giovanni, però è stata un’elezione unica nel suo genere. “In Sicilia si è registrato oltre il 50% di astensionismo – afferma – dati confermati anche nel quartiere. Secondo noi, in queste consultazioni per le regionali, la Mafia non ha dato nessuna disposizione di voto. Un dato su tutti – aggiunge il fondatore del Gapa – nel seggio elettorale della Pescheria su 800 aventi diritto hanno votato solo 270″. E per le comunali? Caruso prevede: “Se la mafia lo deciderà si ritornerà al voto di scambio”.
Le sue sono parole lapidarie: “La mafia ha un grande peso anche quando tace. A San Cristoforo i clan si sono sostituiti completamente allo Stato, non ci dimentichiamo la chiusura della Scuola Andrea Doria, l’unico presidio scolastico nel quartiere. Un luogo che era diventato volano diretto e indiretto di cultura, di legalità, di antimafia sociale e che ora non c’è più”. San Cristoforo è ancora in mano alla mafia? La risposta di Giovanni Caruso ha l’aroma della sentenza: “San Cristoforo non ha mai smesso di essere in mano alla mafia. La criminalità organizzata nel quartiere c’è ed è nel pieno delle sue attività”.
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12 Dicembre 2012, 19:51