06 Luglio 2018, 19:06
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PALERMO – Dopo il marito, assolta anche la moglie con cui aveva occupato abusivamente un immobile. Non è punibile perché il reato è stato commesso per “necessità”. Cadono le accuse per uno dei tanti ‘senza casa’ di Palermo. I coniugi erano difesi dall’avvocato Fabio Talluto.
Tra settembre 2011 e ottobre 2012 alcune famiglie occuparono i locali fatiscenti di una casa di riposo dell’ex Onpi, in piazza della Serenità, a Partanna Mondello, poi divenuta di proprietà del Comune di Palermo. Per lo più si tratta di persone inserite nella graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare. Le famiglie hanno sistemato gli alloggi alla meno peggio per viverci.
Una denuncia fece scattare i controlli. Settanta abusivi furono identificati dalle forze dell’ordine. Ne scaturirono altrettanti processi per invasione e occupazione di edificio pubblico, danneggiamento e appropriazione dei servizi di acqua e luce le cui utenze erano e sono formalmente intestate al Comune.
La stragrande maggioranza dei processi è ancora in corso. Alcuni di quelli giunti a sentenza si sono conclusi con l’assoluzione dal reato di invasione e la condanna per danneggiamento e furto.
Non è andata così per i due coniugi. L’assoluzione è dalla quarta sezione penale, presieduta da Giangaspare Camerini. Per il reato di occupazione abusiva è stata applicata la scriminante dello stato di necessità. Assoluzione con la formula “per non avere commesso il fatto” per il danneggiamento. Non doversi procedere per il reato di furto di energia elettrica perché mancava la querela.
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06 Luglio 2018, 19:06