Case occupate e allacci abusivi| Furti d’acqua, fenomeno dilagante

di

10 Febbraio 2018, 19:32

2 min di lettura

PALERMO – In campo c’è una vera e propria task force. E’ composta dagli agenti del nucleo Antifrodi della polizia municipale e dai tecnici dell’Amap, pronti a scovare furti o allacci abusivi da un capo all’altro della città. L’obiettivo è contrastare i ladri d’acqua, in continuo aumento insieme a coloro che vengono denunciati o arrestati per furto di energia elettrica.

Due fenomeni in progressiva diffusione nel capoluogo siciliano, specie nelle zone periferiche. Basti pensare che lo Zen e Brancaccio sono i due quartieri in cui si registra in assoluto il maggior numero di furti d’acqua: “Si tratta soprattutto di interi palazzi occupati abusivamente – dice  Maria Presigiacomo, presidente dell’Amap – con una percentuale di allacci irregolari che super il cinquanta per cento. Una perdita economica enorme per l’azienda – prosegue – che vanta già crediti per milioni di euro nei confronti dello Iacp, l’istituto Autonomo Case Popolari, che a sua volta non recupera né affitti e né pagamenti relativi al consumo di acqua o elettricità da parte degli abusivi”.

Articoli Correlati

Già, perché tra i padiglioni dello Zen e le case popolari di Brancaccio, i contatori sono stati dismessi, ma molte famiglie continuano a ricevere l’acqua nelle loro abitazioni. “Ciò – sottolinea Maria Prestigiacomo – avviene ovviamente tramite allacci abusivi. Sospettiamo ciò avvenga pagando una quota alla malavita, di certo né a noi, né allo Iacp. Ho già riferito tutto in questura e ho anche l’intenzione di proporre alla Regione una mini sanatoria su queste abitazioni, in modo che l’Istituto le possa regolarizzare e quindi autorizzarci alla riattivazione dei contatori. Non si può continuare così – conclude – in queste zone l’Amap registra almeno il 45 per cento delle proprie perdite economiche”.

Tra sprechi, utenti morosi, furti e sistemi rudimentali realizzati per allacciarsi alla rete idrica, infatti, a rimetterci è proprio l’azienda che gestisce il servizio idrico in trentaquattro comuni della provincia. E i controlli sono diventati più serrati che mai. A parte i furti d’acqua nelle case popolari, infatti, l’Amap deve far fronte ai “furbetti” che riescono a realizzare impianti che permettono di utilizzare l’acqua senza sborsare un centesimo. E dall’inizio di gennaio ad oggi, solo a Palermo, sono stati venti gli allacci abusivi scoperti dopo aver rilevato particolari anomalie sui consumi. Il primo febbraio, ad esempio, i tecnici e la polizia municipale hanno denunciato in poche ore quattro persone, due in via Erice, due in via Gustavo Roccella. In tutti i casi riscontrati, l’approvvigionamento avveniva con un tubo flessibile direttamente collegato alla rete idrica, bypassando il contatore per evitare il conteggio dei metri cubi di acqua utilizzati. 

Pubblicato il

10 Febbraio 2018, 19:32

Condividi sui social