Caselli: "La crisi favorisce la mafia" |Contestazioni dai No Tav e No Muos - Live Sicilia

Caselli: “La crisi favorisce la mafia” |Contestazioni dai No Tav e No Muos

L'ex procuratore Gian Carlo Caselli ha partecipato ad un incontro organizzato dall'associazione Haruka. In piazza Università la protesta "sobria" di Rifondazione Comunista, Catania Bene Comune e Officina Rebelde. ALL'INTERNO IL SERVIZIO DI REI TV

tavolo al rettorato
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CATANIA -Gian Carlo Caselli racconta i suoi anni palermitani vissuti nella stagione più sanguinaria della storia della mafia siciliana. Il procuratore è stato ospite di un incontro organizzato dall’Associazione Aruka al rettorato di Catania. Tra i relatori anche il procuratore di Catania Giovanni Salvi che collaborò con l’ex numero uno della procura di Torino per le indagini sull’omcidio Pecorella dove spiccavano nomi di grido come Giulio Andreotti. Sembrano lontani i tempi dei 100 omicidi l’anni ma non per questo la mafia si è fermata, anzi è questo il momento in cui non bisogna abbassare il livello d’attenzione perchè la piovra con i suoi tentacoli sta avvellenando aziende in pieno collasso economico. La crisi è un terreno fertile per la criminalità organizzata in cerca di spiragli per reciclare il denaro nero. “I mafiosi sono purtroppo ricchi – afferma Caselli ai microfoni di Rei Tv – per le moltissime attività illecite che pongono quotidianamente in essere e che riempiono continuamente il loro portafoglio e quindi dovendo intraprendere, per riciclare qualche attività economica, godono rispetto all’imprenditoria pulita e onesta di diversi vantaggi. Primo vantaggio – aggiunge – è quello del denaro a costo zero, in quanto non devono andare in banca e quindi la situazione congiunturale di crisi è per loro favorevole”.

Ad attendere questa mattina Caselli in piazza Università a Catania una decina di militanti di Rifondazione Comunista, Catania Bene Comune e Officina Rebelde che lo hanno contestato in solidarietà al Movimento NO TAV e NO MUOS.  Una manifestazione dai toni sobri, infatti, senza disturbare il tavolo antimafia in corso nell’aula magna del Palazzo Centrale dell’Ateneo è stato mostrato uno striscione con la scritta “no TAV, libere/i tutte/i” e bandiere NO TAV e NO MUOS. Gli attivisti in particolare hanno chiesto l’immediata liberazione di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, militanti NO TAV arrestati lo scorso 9 dicembre, proprio su disposizione di Caselli, con l’accusa di terrorismo per aver manifestato contro la costruzione del treno ad alta velocità in Val di Susa.


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