12 Febbraio 2020, 14:14
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PALERMO – “Domenica mi trovavo a Comiso e sono stato avvicinato in un albergo da un giornalista de ‘Le Iene’ che mi ha proposto un’intervista sul caso Antoci ma questa si è rivelata subito essere altro: è stata una aggressione verbale di 84 minuti violenta nei toni, offensiva nei contenuti e minacciosa nella forma. Non ho ricevuto domande, ma affermazioni apodittiche sotto forma di provocazioni”. A dirlo è il presidente della commissione Antimafia del Parlamento siciliano, Claudio Fava, che incontrando i giornalisti all’Ars, nelle stanze della commissione, ha reso noto l’episodio. Nei mesi scorsi l’Antimafia regionale ha concluso un’inchiesta sull’attentato all’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, e proprio quel lavoro approvato all’unanimità dall’organismo di Palazzo dei Normanni, secondo il racconto di Fava, è stato al centro dell’intervista della trasmissione Mediaset che, tuttavia, non è ancora andata in onda. “Più che una intervista è sembrata una intimidazione, un avvertimento a non occuparci più della vicenda Antoci”, ha raccontato Fava spiegando, inoltre, di avere registrato l’incontro con l’inviato de ‘Le Iene’: “Questa registrazione – ha spiegato il presidente dell’Antimafia regionale – è stata trasmessa alla Procura di Ragusa, competente per territorio, e alla Dda di Catania per le loro valutazioni”. Fava racconta ancora: “Siamo stati accusati di avere dato ‘la miccia ai mafiosi dei Nebrodi’ con il nostro lavoro. Si tratta di affermazioni false”. Fava, che parla di una “aggressione studiata attentamente”, raccontando del faccia a faccia con l’inviato della trasmissione televisiva aggiunge: “Continuava ad affermare cose false sul nostro lavoro, che non si trovano all’interno della relazione, e gliel’ho segnalato più volte. Quelle – ancora il racconto del deputato regionale – non erano domande ma affermazioni. A chi giova questo modo? Perchè? A che scopo? Se qualcuno pensa che questa commissione si farà intimidire si sbaglia. Mi è stato detto che avremmo ‘imbeccato’ i nostri auditi in commissione, falso. Questa non è stata una intervista – ha ribadito – ma una aggressione che sul piano dei contenuti, delle forme e dei toni serviva soltanto a intimidire”. Fava ha infine rivelato che “nelle settimane precedenti altri componenti della commissione hanno dovuto subire pressioni da parte de ‘Le Iene’, con telefonate e persone che si sono fatte trovare sotto casa”.
(DIRE)
*Aggiornamento ore 17.42
“Non ho fatto nessuna aggressione all’onorevole Fava ma gli ho gentilmente chiesto un’intervista che lui ha accettato di fare. Non ho mai fatto nessuna intimidazione o minaccia né a lui né alla Commissione, non ho alle nostre spalle nessun mandante se non la nostra redazione e l’amore per il lavoro che faccio”. Lo dice la “Iena” Gaetano Pecoraro dopo le dichiarazioni di Claudio Fava. “Ci siamo semplicemente permessi di muovere delle critiche sul svolto lavoro della commissione Antimafia riguardo all’attentato ad Antoci – aggiunge – e agli uomini della sua scorta. Ad ogni modo, ogni telespettatore, quando l’inchiesta andrà in onda, potrà farsi la propria idea”.
(ANSA).
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12 Febbraio 2020, 14:14