27 Aprile 2016, 08:30
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PALERMO – Una corsa contro il tempo per riaprire i botteghini. Il Palermo le prova tutte per poter avere a disposizione almeno due giorni di prevendita in vista della sfida casalinga con la Sampdoria, in programma domenica 1° maggio, che ad oggi resta aperta ai soli abbonati. La decisione del prefetto Antonella De Miro ha complicato ulteriormente i piani di riavvicinamento con la tifoseria della società, dopo la pioggia di petardi in Palermo-Lazio e la conseguente chiusura di tutto l’impianto per Palermo-Atalanta. L’interrogativo in viale del Fante è legato principalmente alle tempistiche, sia per la notifica della prefettura (giunta nella settimana che porta alla sfida con la Samp) che per l’esito del ricorso presentato al Tar.
Il documento della Prefettura è stato consegnato in sede il 25 aprile, a sei giorni dalla partita e a due giorni dalla delibera del prefetto, che consente l’accesso allo stadio “Renzo Barbera” ai soli possessori di abbonamento annuale (sottoscritto col club rosanero in data antecedente al 20 aprile 2016) e ai tifosi ospiti in possesso della tessera del tifoso. Questo perché, dopo la partita dello scorso 10 aprile tra Palermo e Lazio, la Questura ha proposto all’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive di adottare misure apposite in vista delle ultime due partite di campionato da disputare nell’impianto di viale del Fante. Per l’Osservatorio, riunitosi lo scorso 20 aprile, Palermo-Sampdoria risulta essere una partita ad alto rischio, ma rinvia al CASMS (Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive) ogni decisione relativa alle misure da adottare in tutela dell’ordine pubblico.
Oltre al profilo di pericolosità, infatti, va tenuto conto quanto accaduto nell’ultima partita disputata al “Renzo Barbera” senza limitazioni di pubblico. È il CASMS, stando a quanto notificato dalla prefettura, a proporre la limitazione ai soli abbonati per l’ingresso allo stadio in vista del match contro i doriani. Ed è lo stesso CASMS a non vietare la trasferta agli ospiti “tesserati”, dopo aver valutato con le forze di polizia le misure di sicurezza da attuare per tutelare l’ordine pubblico. Il prefetto accoglie le misure proposte e decreta una limitazione che, di fatto, non ha precedenti: in situazioni analoghe è stata vietata la trasferta o, in alternativa, la vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di appartenenza della squadra ospite. Una decisione simile è stata adottata la scorsa domenica a Bergamo, limitatamente ad un solo settore (Curva Pisani) e non all’intero impianto.
Il Palermo, venuto a conoscenza del provvedimento nella giornata di lunedì, non ci sta. La società è spiazzata sia dalle tempistiche che dalle restrizioni imposte, ma non ha potuto far altro che appellarsi al Tribunale Amministrativo Regionale per far valere le proprie ragioni. Ovviamente, quello che nella nota della Prefettura viene definito un “negativo contegno” tenuto dalla tifoseria (in relazione a quante accaduto durante Palermo-Lazio) è il punto su cui il club vuole fare maggiore chiarezza. Nelle ultime quattro stagioni, il Giudice Sportivo ha comminato soltanto dieci multe alla società rosanero per un totale di 52 mila euro, prima dei fatti del 10 aprile scorso. Sanzioni che non possono far passare la tifoseria del Palermo come violenta e pericolosa, e che quindi non giustificano – secondo il club – un provvedimento di tale portata.
La deadline è fissata a giovedì 28 aprile. Il Palermo attende una sentenza del Tar entro questa data, auspicando un pronunciamento favorevole, per poi dare il via libera alla vendita dei tagliandi nelle giornate di venerdì e sabato. L’unica speranza per avere qualche spettatore in più rispetto ai potenziali 10.023 abbonati è in mano ai giudici. All’interno della società, come facilmente immaginabile, le sensazioni non sono affatto positive. La consapevolezza di trovarsi di fronte ad un provvedimento senza precedenti è una delle motivazioni che ha spinto il club ad appellarsi, a differenza di quanto accaduto con la chiusura dello stadio disposta dal Giudice Sportivo per Palermo-Atalanta. Qualunque sia l’esito del ricorso, inoltre, bisognerà attendere anche le decisioni per l’ultima sfida casalinga col Verona. Lo spettro di misure analoghe per quella che è una finale vera e propria si fa sempre più reale.
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27 Aprile 2016, 08:30