16 Novembre 2012, 14:44
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CATANIA – Sei mesi in più per indagare sulla scomparsa di Mariella Cimò, la 72enne che ha fatto perdere le tracce il 25 agosto 2011. E’ quanto ha chiesto la Procura di Catania per approfondire gli elementi raccolti in 15 mesi. Nessuna nuova pista, il maggiore indiziato resta il marito, Salvatore Di Grazia, iscritto nel registro degli indagati per omicidio e soppressione di cadavere. Nell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Angelo Busacca, titolare del fascicolo, sotto il coordinamento del procuratore capo Giovanni Salvi, è indagata per favoreggiamento anche un’altra persona, che è stata già interrogata dal Pm. Nessuna prova schiacciante è stata raccolta a carico del marito.
Il 7 agosto scorso, nella villa di San Gregorio, dove abitava la coppia, si sono presentati gli specialisti del Ris di Messina per effettuare un nuovo sopralluogo, con l’ausilio del georadar. I carabinieri, su disposizione della Procura etnea, hanno perlustrato il giardino scavando sottoterra. La relazione dei Ris sul sopralluogo non è ancora consegnato agli inquirenti, che anche per questo motivo hanno chiesto la proroga delle indagini. Un caso controverso quello della Cimò, che fin dalle prime fasi si è tinto di giallo. Punto primo: il marito denuncia la scomparsa della moglie solo 11 giorni dopo.
Nelle dichiarazioni che Salvatore Di Grazia rilascia agli inquirenti ci sono diverse incongruenze. Nel suo racconto l’uomo parla di un litigio, avvenuto la mattina in cui si sono perse le tracce di Mariella. Alla base della lite ci sarebbe la richiesta della donna di chiudere l’autolavaggio di Aci Sant’Antonio, una pretesa che si scoprirà, poi, nasceva dal sospetto di un presunto tradimento del marito. Per gli investigatori, però, Mariella Cimò non ha mai lasciato la villa il 25 Agosto 2011, ci sono tracce della sua presenza ma non vi sono indizi che permettono di stabilire il suo allontanamento.
Le telecamere di sorveglianza di una villa vicina a quella dei Di Grazia, inoltre, non hanno mai ripreso Mariella Cimo’ uscire di casa. Il video mostra, invece, il marito entrare ed uscire dall’abitazione, ma ad orari diversi da quelli dichiarati in un primo momento. Altro elemento che indirizza i sospetti sull’anziano è l’acquisto fatto in un paese vicino di un grosso mastello di plastica. Un oggetto che Di Grazia proprio quella mattina ha portato in casa e del quale non vi è più traccia Ad appesantire la posizione di Salvatore Di Grazia, infine, sono le accuse fatte a Chi l’ha Visto dal nipote della donna scomparsa, Massimo Cicero, che ha detto : “Lo zio non ha mai in realtà cercato la moglie, anzi, ha ostacolato le ricerche”.
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16 Novembre 2012, 14:44