26 Giugno 2013, 12:39
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PALERMO – A poche ore dagli avvisi di garanzia giunti a Francantonio Genovese e Franco RInaldi per il ‘caso Formazione’ arriva la presa di posizione del capogruppo all’Ars Baldo Gucciardi. “Genovese si dimetterà? Bisogna chiederlo a lui, ci sono gli statuti e bisogna applicare le regole in qualunque momento anche in quelli più complicati e drammatici”. Le stesse regole non prevedono le dimissioni in caso di avviso di garanzia, ma solo qualora ci sia un rinvio a giudizio. Sotto la lente di ingrandimento non c’è solo Genovese, leader della corrente Innovazioni di cui fa parte anche lo stesso Gucciardi, ma anche il parlamentare regionale Franco Rinaldi, componente dell’ufficio di presidenza dell’Ars.
“Non commento mai come è giusto che sia per i procedimenti dell’autorità giudiziaria – precisa Gucciardi –. Non sono né per il garantismo ‘peloso’ né per le urla di scandalo. Quando interviene un pubblico ministero però la politica ha già fallito”. Il capogruppo democratico a Palazzo dei Normanni prosegue: “Occorre costruire un sistema dell’amministrazione pubblica regionale che eserciti un controllo costante su procedimenti amministrativi e di spesa. Se si arriva, come dimostrano le inchieste dei giorni scorsi, ad un sistema di corruzione patologica la politica deve interrogarsi e porre in essere comportamenti seri. Bisogna attivare un sistema di controllo e non credo servano nuove leggi”. Gucciardi replica così al presidente della commissione Affari istituzionali Marco Forzese, che aveva chiesto di avviare l’iter per un nuovo ddl anticorruzione. “Non abbiamo competenze in materia penale come Ars – dice il capogruppo dem –. Da qualche settimana è già entrato in vigore un decreto anticorruzione. L’obiettivo è fare in modo che la pubblica amministrazioni applichi leggi già esistenti e ripristini un sistema di controllo preventivo, evitando di porre rimedio quando il latte è già versato”. Intanto la posizione di Genovese e Rinaldi è in bilico.
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26 Giugno 2013, 12:39