26 Luglio 2016, 17:20
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CATANIA – “Faccio seguito alla sollecitazione ricevuta dall’avv. Concetto Ferrarotto con la sua nota del 14 luglio 2016, avente per oggetto “Unict c/Dott. Maggio Lucio. E-mail 14.7.2016 del Rettore”, indirizzata al Rettore dell’Università degli Studi di Catania e ai componenti del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo. Ho, inoltre, ricevuto mandato difensivo dal direttore generale dell’Università degli Studi di Catania, dott. Lucio Maggio, proprio al fine di verificare se, nelle condotte ormai note -perché descritte da tutti gli organi di stampa-, messe in atto dal prof. Giacomo Pignataro e volte a non ottemperare all’ordine di disporre l’immediata riammissione in servizio nel ruolo di direttore generale del dott. Lucio Maggio, posto a carico dello stesso rettore pro tempore e contenuto nella sentenza del Giudice del Lavoro del 17 maggio 2016, siano individuabili ipotesi di reato.
Secondo la mia valutazione, confortata da quanto rappresentatomi dall’avv. Concetto Ferrarotto, anche con la nota di cui sopra, nonché dai pareri espressi su tale questione dagli avv. Immordino e D’Alessandro, su richiesta del consigliere di amministrazione prof.ssa Febronia Elia (consegnati dalla stessa nel corso della seduta del CdA del 1 giugno 2016, allegati a quel verbale e diffusi a mezzo stampa), la motivazione contenuta nella sentenza del Giudice del Lavoro del 17 maggio 2016 non lascia spazio ad ulteriori ritardi in ordine alla riammissione nelle funzioni di direttore generale del dott. Lucio Maggio.
Il perseverare delle condotte tenute dal rettore, prof. Giacomo Pignataro, appare volutamente elusivo dell’ordine – chiaro, perentorio e infungibile – contenuto nella sentenza del Giudice del Lavoro di Catania n. 2125/2016. Inoltre, a mio avviso, in considerazione di quanto rappresentato nel verbale della seduta del 1 giugno 2016, acquisito attraverso il sito dell’Ateneo, sembrerebbe che i componenti del Consiglio di amministrazione (compresi i due rappresentanti degli studenti che siedono in CdA) siano stati, fin qui, indotti ad assumere iniziative al di fuori dei compiti istituzionali loro demandati, sostituendosi nella decisione, circa la riammissione in servizio del direttore dott. Lucio Maggio, allo stesso rettore a cui compete, esclusivamente, per ordine esplicito del Giudice del Lavoro, l’obbligo di riammettere in servizio il mio assistito.
Per tali ragioni, nei prossimi giorni presenterò richiesta scritta alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, affinché accerti se le condotte fin qui realizzate dai sopra indicati soggetti abbiano leso i principi del buon andamento e dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione e non garantito l’esigenza costituzionale dell’effettività della giurisdizione, determinando, per tale via, un danno patrimoniale all’Università degli Studi di Catania, oltre che al direttore generale dott. Lucio Maggio, nonché individui i responsabili, perseguendoli nei termini di legge.
Ciò, anche, a seguito della convocazione urgente dello stesso CdA – adunanza del 26 luglio 2016 – comparsa sul sito ufficiale dell’Università di Catania, avente come unico punto all’ordine del giorno la riammissione in servizio del dott. Lucio Maggio e delle determinazioni che in tale seduta verranno assunte”.
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26 Luglio 2016, 17:20