27 Novembre 2012, 12:41
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CATANIA – “Una decisione ingiusta, che non tiene conto delle dettagliate prove documentali e delle minuziose ricostruzioni espresse in giudizio” contro la quale ricorrerà per avere “avere riconosciuti i miei diritti”. Lo afferma il direttore e editore de La Sicilia di Catania, Mario Ciancio Sanfilippo, sul rigetto della sua richiesta di risarcimento per diffamazione alla Rai per l’inchiesta ‘I Vicere” dell’edizione del 15 marzo del 2009 di Report.
“Ho letto la sentenza del Tribunale di Roma che ha deciso in primo grado la mia causa contro Report – dichiara Mario Ciancio Sanfilippo -: è una decisione ingiusta, che non tiene conto delle dettagliate prove documentali e delle minuziose ricostruzioni espresse in giudizio. Io per primo, infatti, sostengo, e continuerò sempre a sostenere, la libertà di informare e di criticare. Ma questa libertà non può consentire insinuazioni, messaggi maliziosi od accostamenti ingiustificati con illeciti e la criminalità. Mi sembra – sottolinea – che la sentenza non abbia colto le strumentalizzazioni e distorsioni di Report, fondandosi su un giudizio complessivo delle varie vicende invece che dei loro singoli passaggi. Mentre io – osserva – credo fermamente che nell’informazione i dettagli siano fondamentali: distorcerli oppure ometterli, come secondo me ha fatto la trasmissione del 2009 in mio danno, significa alterare la realtà e violare l’onore e la reputazione delle persone coinvolte”. “In ogni caso vado avanti – conclude Mario Ciancio Sanfilippo – perché è soltanto una sentenza di primo grado e quindi ho già dato incarico a miei legali di proporre appello. Ci vorranno altri anni, ma sono convinto che la Corte di secondo grado ribalterà la decisione e riconoscerà i miei diritti”. (fonte ANSA).
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27 Novembre 2012, 12:41