Politica

Caso Trapani, ancora scintille tra Lega e FdI

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31 Maggio 2023, 17:51

3 min di lettura

PALERMO – Il caso Trapani scuote il centrodestra siciliano. La deputata nazionale della Lega, Valeria Sudano, spezza il silenzio e prende le difese dell’assessore regionale Mimmo Turano.

Sudano fa scudo attorno a Turano

La risposta al segretario regionale per la Sicilia occidentale di FdI, Giampiero Cannella, è una freccia al curaro che lascia il segno per più di un motivo. La deputata rivendica il risultato dei leghisti siciliani, ricorda all’alleato che anche altri importanti centri chiamati al voto hanno visto la coalizione spacchettata ma senza creare lo stesso scalpore del caso Trapani e infine sottolinea il passo indietro che ha fatto in prima persona a Catania per l’unità della coalizione. Tutte argomentazioni da fare valere al tavolo degli alleati ai quali dice chiaramente che trova bizzarra la modalità di chiedere “le dimissioni di un assessore regionale vengono come conseguenza del risultato di una competizione elettorale locale”. 

Assenza a supporto di Cannella

La risposta dei meloniani non si lascia attendere e arriva dal capogruppo all’Ars, Giorgio Assenza. “Il risultato delle Amministrative in Sicilia, come nelle altre regioni, conferma la leadership di Fratelli d’Italia nel contesto di un centrodestra nettamente vincitore. Eleggiamo diversi sindaci- tra le grandi città quello di Catania- e numerosi consiglieri comunali, con consensi quasi ovunque lusinghieri per le nostre liste, determinanti per il successo della nostra coalizione e capaci di ottenere risultati in termini percentuali tra i migliori in Italia”, dice. Un preambolo nel quale è facile leggere come FdI rivendichi il ruolo di socio di maggioranza del centrodestra. “Il risultato in Sicilia, quindi, ci inorgoglisce e costituisce un ulteriore stimolo per proseguire nella nostra azione di buon governo alla Regione e in tutte le realtà locali, sulla scia di quanto sta facendo il governo nazionale guidato dalla nostra Giorgia Meloni”, continua. Poi tocca il tasto dolente e risponde a Sudano. 

“Spiace constatare che la vittoria indiscutibile del centrodestra in Sicilia sarebbe stata ancora più perentoria se alcuni esponenti di primo piano di altri partiti della coalizione non avessero assunto- non solo a Trapani- decisioni che nei fatti hanno penalizzato il centrodestra. Su questo auspichiamo una profonda riflessione, come ha già giustamente sostenuto il nostro coordinatore Giampiero Cannella”. 

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Parole chiare che però vanno oltre il caso Trapani, per stessa ammissione del ragusano Giorgio Assenza che però non cita espressamente il caso ibleo (nella coalizione a sostegno dell’ex FdI Peppe Cassì c’erano infatti anche gli uomini di Totò Cuffaro).

Tutto rinviato dopo i ballottaggi

Ad ogni modo l’affaire Turano non si sbloccherà a stretto giro, il presidente Schifani ha annunciato che dalla questione si occuperà dopo i ballottaggi. “Così come sono rimasto estremamente contento e soddisfatto della unità raggiunta a Catania, quasi per compensare questa mia gioia è arrivata la difficoltà a Trapani, dove ho sperato fino all’ultimo che si potesse raggiungere una normale e fisiologica coesione dell’alleanza. Mi sono speso anche lì, in forma riservata, ma qualche cenno l’ho fatto anche in giunta a porte chiuse. Spesso mi capita di parlare con i colleghi assessori a porte chiuse, senza i funzionari addetti. Ci ho sperato, ma mi sono reso conto che la situazione era difficilmente recuperabile, anche perché ho trovato una situazione poco propensa alla rivisitazione di una scelta. E purtroppo è successo il peggio del peggio, cioè che la lista della Lega ha ottenuto quei consensi che, se si fosse schierata nel suo alveo naturale, avrebbero consentito al candidato Miceli di vincere agevolmente. Maurizio Miceli si è rivelato un ottimo candidato. Il centrodestra e FdI avevano individuato una ottima candidatura”. Parole difficili da equivocare. 

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31 Maggio 2023, 17:51

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