12 Settembre 2013, 10:55
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PALERMO – Bilanci non approvati, debiti da capogiro e stagione invernale compromessa. I teatri di Palermo sono ancora sull’orlo del precipizio. Due delle grandi istituzioni culturali del capoluogo siciliano, il teatro Biondo e il Politeama, dopo mesi di scioperi e trattative ad oggi rischiano di chiudere i battenti.
Di fatti è già così per il teatro Biondo di via Roma che dopo il via libera al consuntivo 2012 e al bilancio preventivo 2013, rimarrà chiuso. La Giunta comunale aveva approvato, nel luglio scorso, una anticipazione di 500 mila euro. Soldi che non bastano a sanare il debito di circa 3 milioni di euro nei confronti delle compagnie teatrali ne a garantire l’avvio della nuova stagione. Il teatro rischia la soppressione.
Si tratta di un bilancio amaro con tagli destinati alle attività e al personale: da 636 mila euro si scende a 170 mila euro per il 2013 e per il 2012 da 250 mila euro a 70 mila euro. La Provincia invece, stanzierà 140 mila euro su 840 previsti. Il passivo per il 2012 è di circa 400 mila euro, mentre il preventivo per il 2103 si attesta sui 6 milioni di euro con tagli su spese generali e personali di circa 2,5 milioni al quale si aggiunge anche lo stop delle attività: “I 500 mila euro – dichiarano i sindacati – serviranno per garantire gli stipendi dei 45 lavoratori solo fino ad agosto 2014. Ma il vero problema è la produzione. Non possiamo puntare sulla sopravvivenza ma a garantire alla città di Palermo il simbolo per eccellenza della cultura”.
Regione, Comune e Provincia hanno le casse vuote e i finanziamenti previsti da Palazzo d’Orleans per le attività teatrali non riescono a garantirne la continuità. Pochi anche i finanziamenti giunti all’Orchestra Sinfonica Siciliana del teatro Politeama e restano ancora appesi a un filo i 156 orchestrali da tre mesi senza stipendio. Dopo l’abolizione della Tabella H e l’istitituzione dei bandi per accedere ai contributi regionali, il governo regionale ha stanziato 300 mila euro a favore dell’Orchestra, ma il Politeama è sommerso dai debiti. Secondo fonti sindacali sono circa 10 milioni i crediti che la Serit vanterebbe nei confronti del teatro. A questi si devono aggiungere altri 2 milioni accumulati nel 2012. Per il 2013, la Regione ha già stanziato 5 milioni di euro ai quali si aggiungono 500 mila euro del Fus ( Fondo unico dello spettacolo). All’appello mancano circa 3,2 milioni. Per le varie attività teatrali ne servono almeno 12.
Per questo fino al 31 dicembre gli orchestrali hanno deciso di ridurre i propri stipendi del 15%: “In questo modo – dichiara Francesco Assisi, segretario Fistel Cisl Palermo Trapani – sarà possibile recuperare circa 1,2 milioni di euro che con il taglio agli straordinari potrebbero anche ammontare a 2 milioni. Sommando i fondi regionali pubblici a quelli privati, ovvero dei lavoratori, si riuscirà a chiudere il bilancio”.
Intanto la settimana scorsa è stato raggiunto un accordo con l’assessore regionale al Turismo Michela Stancheris: “L’accordo – continua Assisi – prevede in primis l’impegno da parte della Regione di reperire i fondi sia per la riqualifica dell’organico, dunque per i tecnici, gli amministrativi che possono essere utilizzati per le varie attività teatrali. Il governo, inoltre si è impegnato a fare in modo che gli eventi del Politeama si integrino completamente con le attività economiche e sociali della città e che le risorse stanziate dalla Regione per gli eventi culturali su tutto il territorio dell’Isola coinvolgano anche la Sinfonica”. “Insomma, per salvare l’Orchestra serve l’aiuto di tutti – conclude Assisi – e ringraziamo tutti quegli artisti nazionali e internazionali che hanno già dato la loro piena disponibilità ad esibirsi a Palermo gratuitamente”.
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12 Settembre 2013, 10:55