27 Agosto 2018, 17:50
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SIRACUSA – “Sue responsabilità politiche e amministrative: si dimetta il sindaco Francesco Italia”. Deflagra il caso politico sulla vicenda Maniace a Siracusa: i rappresentanti del centrodestra locale chiedono le dimissioni del neo sindaco di centrosinistra, Italia, già vice del renziano Giancarlo Garozzo. Il caso è quello della piazza d’armi nel complesso monumentale del castello Maniace, nell’isola di Ortigia: su di essa è in atto un’opera di riqualificazione denunciata dal centrodestra locale e da diverse associazioni ambientaliste come un “abuso” nei confronti del patrimonio archeologico e paesaggistico.
Dopo la relazione degli ispettori inviati dalla Regione (anticipata da LiveSicilia) che hanno riscontrato “difformità” nelle opere realizzate “rispetto al progetto originario”, la Soprintendenza martedì scorso ha emanato ordinanza di “reintegrazione delle opere abusivamente eseguite” entro 60 giorni.
Stamattina gli esponenti del centrodestra locale, tra i quali l’onorevole Stefania Prestigiacomo di Fi, l’ex deputato regionale Enzo Vinciullo, il candidato sindaco sconfitto Ezechia Paolo Reale, il commissario provinciale Udc Giovanni Magro, hanno convocato una conferenza stampa per rilanciare una vicenda che giudicano “opaca e piena di illegittimità” e chiedere le dimissioni del sindaco. “Italia ha responsabilità politiche e amministrative – ha detto Prestigiacomo -. Politiche perché non si è opposto al bando del demanio, anzi si è adoperato affinché venisse realizzato. Amministrative perché presiedeva la commissione Ortigia che sotto campagna elettorale ha rilasciato i nulla osta necessari”.
L’area con un bando pubblico del demanio è stata affidata per 12 anni a una società privata per poco più di 170 mila euro (1230 al mese). La Soprintendenza ha rilasciato pareri con prescrizioni. Successivamente sarebbero stati autorizzati i progetti e, secondo gli ispettori regionali, realizzati in maniera difforme dalle disposizioni. I lavori di riqualificazione hanno previsto, tra le altre cose, la costruzione di un risto-bar, sul quale si sono soffermate le attenzioni degli ispettori inviati dall’assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa: dovrà essere eliminata la piattaforma in cemento che ne costituisce il basamento e abbassata di mezzo metro l’opera. Secondo gli esponenti di centrodestra le violazioni nella vicenda non si limiterebbero a questo. “Dall’accesso agli atti – ha spiegato ancora Prestigiacomo – abbiamo rilevato una serie di illegittimità su tutti i passaggi. Per questo abbiamo presentato un esposto in Procura”.
Nel mirino anche la gara, che avrebbe violato i principi di trasparenza. “Su questo si esprimeranno gli altri organi competenti – ha proseguito l’ex ministro di Fi -, al momento riteniamo che il sindaco, che ha mentito pubblicamente nel corso di un incontro con la cittadinanza convocato proprio per difendere opere oggi ritenute illegittime, ed è responsabile politico e amministrativo di quelle violazioni, si debba dimettere”. Italia dal canto suo è pronto a difendersi su tutte le accuse. Quelle su eventuali responsabilità amministrative in quanto presidente della commissione Ortigia: “La commissione Ortigia è una commissione urbanistica – ricorda Italia – sarò responsabile se qualcuno riterrà che da un punto di vista urbanistico il permesso rilasciato dalla Commissione non era rilasciabile. Nessun organo ha detto questo”.
Secondo il sindaco, insomma, se responsabilità sinora sono state accertate, non riguardano le autorizzazioni alle opere, ma la loro realizzazione. In base a questo principio Italia si difende anche dall’accusa di aver mentito nel corso di un’assemblea pubblica convocata due mesi fa per spiegare alla cittadinanza “la bontà” del progetto. “Nell’assemblea pubblica – dice Italia – i progettisti hanno presentato il progetto approvato. Se una volta realizzato presenta delle difformità, non vuol dire che noi abbiamo commesso violazioni autorizzandolo”.
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27 Agosto 2018, 17:50