Castiglione azzera la giunta| e apre a Lino Leanza

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10 Agosto 2012, 16:51

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Dietro l’azzeramento della giunta della provincia di Catania guidata da Giuseppe Castiglione, coordinatore regionale del Pdl, c’è l’accordo con Lino Leanza, alfiere dell’Udc in Sicilia, per mettere sotto scacco, in un solo colpo, Rosario Crocetta e Gianfranco Miccichè.

A Livesicilia Giuseppe Castiglione conferma che è in corso il dialogo con Lino Leanza e con l’Udc per valutare la nomina di una vera e propria giunta di Ferragosto, che punta a posizionare due pedine importanti sullo scacchiere siciliano, cornice della campagna elettorale per le regionali appena iniziata. Le due “pedine” sono Lino Leanza, ex colonnello del Mpa che ha abbandonato Raffaele Lombardo, e Nello Musumeci, numero uno de La Destra in Sicilia, noto ex presidente della provincia di Catania.

“Con Leanza – spiega Castiglione – c’è un rapporto straordinario testimoniato anche dall’intesa con i consiglieri provinciali dell’Udc. Sono i nostri alleati naturali, è chiaro che l’ipotesi di una loro alleanza con il Pd potrebbe portare a un disastro sul piano politico”. La scelta dei nuovi assessori da parte di Giuseppe Castiglione non cambia l’ossatura storica della maggioranza che sostiene il suo governo a palazzo Minoriti: il Pdl di Castiglione e La Destra di Nello Musumeci sono in perfetta sintonia e insieme puntano dritto alla Regione.

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Musumeci potrebbe servire a rafforzare su Catania un possibile candidato presidente palermitano “alternativo a Gianfranco Micciché”, sottolinea Castiglione, che ritiene ancora possibili le candidature di Piero Grasso, Ivan Lo Bello e Roberto La Galla. Con Miccichè le cose non vanno per il meglio. Il delfino di Marcello Dell’Utri, titolare del cappotto (da 61 a zero) del centro sinistra, ha dato prova, secondo il coordinatore regionale del Pdl, “di grande intelligenza e lungimiranza politica, ma non rappresenta una sintesi valida dell’alternativa che oggi siamo in grado di rappresentare aprendo alla società civile”.

Passando all’opposizione del governo Lombardo “il Pdl – secondo Castiglione – ha compensato il peccato originale di aver fatto eleggere il presidente autonomista nel 2008”. Oggi il coordinatore regionale del Pdl gioca al rialzo: “Non possiamo consentire che Udc, Pd, e Grande Sud, si definiscano ‘antilombardisti’. Siamo noi -insiste Castiglione- l’unica alternativa al sistema che ha governato la Sicilia in questi anni, per questo l’Udc non può scendere a patti con il Pd”. Grande Sud, il movimento fondato da Gianfranco Miccichè “non può portare al Pdl alcun valore aggiunto. Sul piano politico -conclude Giuseppe Castiglione- è ancora fresca la memoria della nascita del Pdl Sicilia alleato con Lombardo e con rami del Pd”.

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10 Agosto 2012, 16:51

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