Castorina, tangenti e regali | “L’abbonamento per il primario”

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17 Ottobre 2012, 18:25

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Mario Re

PALERMO – E’ arrivato in aula il “j’accuse” di Giuseppe Castorina, titolare della Med Line, ditta di forniture ospedaliere finita al centro dell’inchiesta che ha avuto come drammatico epilogo il suicidio del primario di cardiochirurghia pedriatica, Carlo Marcelletti. Castorina è stato arrestato nello stesso filone d’indagine ma ha collaborato con gli inquirenti aggravando la posizione degli altri indagati, in primis quelle di Mario Re, primario della Rianimazione del Civico, e Giustino Strano, ex responsabile della camera iperbarica del Civico.

L’imprenditore, che ha patteggiato un pena di tre anni, davanti alla prima sezione del Tribunale di Palermo non ha avuto esitazioni e ha ricostruito anni di “regali” a favore dei medici per ottenere forniture che, in alcuni casi, non venivano neanche effettuate dando vita a un meccanismo di fatture finte o gonfiate. Fra le fattispecie citate, ci sono anche forniture che sarebbero state inutilizzabili da parte della struttura ospedaliera come nel caso di un “kit” che veniva inserito negli ordini ma non poteva essere usato, per un costo unitario di circa 400 euro.

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Fra i benefits di cui Castorina parla ci sono cene, orologi, viaggi, auto e anche abbonamenti per vedere le partite del Palermo. In quest ultimo caso il beneficiario sarebbe stato Re e il figlio, mentre una Mercedes del valore di 85mila euro sarebbe stata acquistata dallo stesso medico grazie ai “contributi” che Castorina gli avrebbe dato. L’imprenditore sanitario avrebbe messo a disposizione del gruppo anche posti di lavoro come, secondo quanto sostiene, avvenuto con Mario Re. “Una volta mi ha raccomandato una persona, Giusy Marino, una sua compaesana.Io le ho fatto fare dei corsi, poi l’ho assunta” ha detto in aula.

Nella sua testimonianza, Castorina parla di un sistema di corruzione oleato. “Marcelletti non parlava con la capo sala, come era normale, delle necessità del reparto, ma parlava direttamente col perfusionista”, un professionista esterno legato alla ditta di forniture. “Prima andavo dal professore (Marcelleti, ndr), lui dava disposizioni a Colletto (un altro degli imputati, ndr) e io a lui mi rivolgevo” dice ancora Castorina che calcola, fra il 2005 e il 2007, un fatturato di circa un milione e mezzo, il cui 60 per cento proveniva proprio dal Civico. E parlando a proposito del 2007 ha concluso che quasi tutte le forniture al reparto di Strano sono fittizie.

Infine a Castorina viene letta una telefonata registrata in cui gli viene proposta una cena con Marcelletti e Anna Claudia Leonardi – amministratice della Emolife, altra azienda finita nel ciclone e anche lei imputata nel processo – per festeggiare l’ennesima gara aggiudicata. Lui rispose: “Non è il caso”. Perché? “Sapevamo già di essere intercettati”.

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17 Ottobre 2012, 18:25

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