27 Giugno 2018, 11:26
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PALERMO – Le elezioni a Castronovo di Sicilia, in provincia di Palermo, hanno lasciato più di uno strascico polemico. Il 10 giugno il comune è infatti andato al voto, così come altri 25 centri del comprensorio, e a vincere per appena 50 preferenze è stato il neo sindaco Vito Sinatra. Peccato, però, che sulle liste sia scoppiato il caos.
Quella che sosteneva Sinatra, chiamata “Insieme per il cambiamento – Sinatra sindaco – La svolta buona”, ha infatti raggranellato 1.080 preferenze, pari al 49,91%; la lista di Gattuso invece ne ha totalizzate 1.084, andando al 50,09%. Uno scarto di appena quattro voti che, legge e giurisprudenza alla mano, sarebbero dovuti bastare per assicurare sette seggi (compreso quello del sindaco sconfitto) alle opposizioni guidate da Gattuso. Ma le cose non sono andate così.
L’adunanza dei presidenti delle sezioni e degli uffici centrali, cui spetta proclamare candidati e assegnare i seggi alle liste, ha invece dato la maggioranza a Sinatra, riservando alle opposizioni tre seggi anziché sette. Una decisione che ha spinto i candidati a rivolgersi alla Regione che, il 21 giugno, ha allargato le braccia: il dipartimento Autonomie locali infatti non può intervenire, anche se c’è stato un errore. L’unica via percorribile è quella del ricorso al Tar.
“Preso atto di quanto rappresentato e del verbale delle operazioni dell’adunanza dei presidenti delle sezioni del comune – si legge nella nota della Regione – si ritiene che è stata effettuata una errata assegnazione dei seggi. Ala liste Per Castronovo – Gattuso sindaco vanno assegnati sette dei 12 seggi”. Una situazione che ha spinto Alessandro Aricò, di Diventerà Bellissima, a presentare un’interrogazione all’Ars.
“E’ opportuno svolgere degli approfondimenti – dice Andrea Mineo di Forza Italia – se, come pare, i seggi sono stati assegnati in maniera difforme rispetto alla normativa e all’indirizzo giurisprudenziale prevalente”.
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27 Giugno 2018, 11:26