“Catanesi inconsapevoli| del rischio terremoti”

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17 Giugno 2013, 17:34

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CATANIA – Contributi preventivi e defiscalizzazione degli interventi di adeguamento sismico e ambientale delle abitazioni. Questi sono i temi da cui bisogna ripartire. “Oggi a Catania urge un grande progetto di riqualificazione sismica e ambientale dei quartieri. Anziché aspettare un terremoto per avere dei fondi che finanziano gli edifici danneggiati oggi sarebbe necessario sia defiscalizzare gli interventi di adeguamento sismico degli edifici sia stanziare dei contributi preventivi per tornare ad avere delle abitazioni più sicure e meno costose dal punto di vista energetico”.

È molto chiaro sul punto l’energy manager della regione, Salvo Cocina, che ripropone ai microfoni di LiveSiciliaCatania un tema di cruciale importanza per la salvaguradia dei cittadini catanesi e il rilancio della città . “Questa proposta – continua Cocina – se attuata potrebbe rappresentare un notevole volano di sviluppo perché si smobiliterebbero tutte le risorse legate al mondo dell’edilizia e della energia pulita, che consentirebbero a Catania di rimettere in moto l’economia. Inoltre, Catania tornerebbe ad essere città pilota in una nuova logica di sicurezza urbana e abitativa legata ai temi della sostenibilità energetica, tema che è al centro oggi degli interventi riqualificazione urbana delle città europee più avanzate. Purtroppo manca la consapevolezza dell’opinione pubblica circa i problemi del rischio sismico e i problemi di sostenibilità ambientale e pertanto il legislatore non viene sollecitato a dovere e ciò comporta una forma di inerzia o addirittura di disinteresse su questi temi”.

In effetti ci sono catanesi che hanno le idee chiare sulla TAV in Val di Susa e invece non sanno nulla circa la vulnerabilità delle proprie abitazioni. “È proprio questo il punto ed è un problema molto delicato. Da un lato l’opinione pubblica deve essere sensibilizzata, da un altro lato non si possono spaventare le persone bisognose. Mentre un professionista o una persona può reagire positivamente per comprendere il rischio sismico della propria abitazione un pensionato o una famiglia che ha maggiori ristrettezze economiche sarebbe preso dal panico. Se venissero pubblicate le mappe di vulnerabilità esistenti, se venissero resi pubblici gli studi di microzonazione sismica, e ai cittadini venisse spigato che il loro palazzo colpito da una scossa di una certa entità crollerebbe completamente, rischieremmo di provocare il panico e di inficiare ulteriormente il mercato immobiliare”.

Come si potrebbe intervenire?

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“Paradossalmente gli incentivi ci sono ma non sono conosciuti perche manca una comunicazione tra gli uffici competenti e i cittadini. E cosa ancora più grave è che tali incentivi non sono integrati tra di loro, sono disarticolati, pertanto abbiamo un ordinanza di protezione civile che finanzia 200€ al mq per interventi di prevenzione sismica per l’edilizia privata; abbiamo lo strumento della detrazione fiscale cono la quale si abbattono il 65% dei costi, abbiamo incentivi per l’installazione di pannelli fotovoltaici, però tutto ciò non è integrato ed è di difficile accesso”.

“Sarebbe un grande salto di culturale quello di avere invece una norma unica, un progetto unico una visione unica che mi conduce ad pensare alla riqualificazione del mio edificio o meglio del mio quartiere, in quanto solo pensando al quartiere, alle sue strade di collegamento che sono anche vie di fuga in caso di terremoto, nei quali si determina il valore della casa. È auspicabile una legge per la sostenibilità energetica e ambientale che includa la vulnerabilità degli edifici. È vero che un terremoto può comportare la morte delle persone ma è anche vero che l’inquinamento e il benzene producono i tumori e malattie e che lo sperpero energetico produce CO2 che va nell’atmosfera nonché uno spreco di risorse economiche inopportune e addirittura anacronistiche”.

Mi vuole dire che paradossalmente gli interessi di tutti non sono tutelati da nessuno?

“Esiste una forte lobby che spinge per gli incentivi sul fotovoltaico, sui grandi impianti industriali, per esempio quelli sui parchi eolici – che sono la cosa forse più dannosa che abbiamo fatto negli ultimi anni. mentre c’è una lobby più piccola sull’efficenza energetica degli edifici e, infine, c’è invece una lobby “zero” – assente – sulla riqualificazione sismica. Perché con la riqualificazione sismica lavorerebbero un poco tutti, dalle aziende edili ai piccoli manovali, e quindi nessuno ha a cuore gli interessi diffusi neanche la politica. È più facile far lobby tra 20 potenti che vendono un prodotto piuttosto che tra 1000 portatori di interessi diffusi che non riescono neppure a fare l’assemblea di condominio”.

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17 Giugno 2013, 17:34

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