Dieci mesi per visita alla tiroide | “O ti rivolgi al privato o muori”

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08 Dicembre 2013, 06:00

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CATANIA – “La malasanità in Sicilia continua indipendentemente dai nomi di chi presiede la Regione e l’Assessorato Regionale della Salute”. Con queste dure affermazioni comincia la lettera di denuncia firmata da un cittadino catanese che oggi non ha parole oltre all’indignazione per descrivere la spiacevole circostanza cui è costretta a far fronte la moglie Giovanna. “E’ una situazione non più tollerabile – spiega il signor Francesco – un vero “vergognoso” scandalo se consideriamo cosa costa il carrozzone della sanità siciliana!”.

Al centro della polemica ci sarebbe il tempo di attesa per una prenotazione medica presso l’Ospedale Garibaldi di Catania a nome della signora Giovanna, rimasta sconcertata da quanto comunicato dal nosocomio. “Per una visita Endocrinologica, il 5 dicembre 2013, l’ospedale mi ha confermato la prenotazione di mia moglie fissata per il 2 ottobre 2014 – 10 mesi di attesa – mentre per la necessaria ecografia alla tiroide, dovrà attendere il prossimo 24 settembre 2014 – 9 mesi e mezzo quindi”.

La malattia. “Mia moglie – prosegue l’uomo – ha 64 anni e non percepisce la pensione, soffre di tiroidismo, da tempo le è stata asportata la tiroide, quindi è soggetta a correzioni ormonali in base a continui analisi e controlli clinici. Le è stata riconosciuta l’esenzione per “patologia” quindi, teoricamente, tutto gratis. Invece, privatamente paghiamo la visita specialistica semestrale circa 150 euro e le ecografie 50 euro”. Uno sfogo che da tempo Francesco, 66anni, voleva esternare “da poco ho vinto una dura battaglia contro il cancro, vi lascio immaginare i costi dei controlli oncologici trimestrali che sono costretto a sostenere per accertare che questo mostro non si ripresenti”.

Poiché, è risaputo, un accertamento clinico in ritardo può provocare la morte di pazienti, il malato è costretto a rivolgersi alle strutture private a pagamento ma, come prosegue Francesco: “Non tutti possono permettersi le strutture private. Bene ha fatto il Codacons a depositare una diffida nei confronti dell’Assessorato Regionale della Salute affinché vengano rispettati i tempi di attesa normativamente previsti nelle diverse strutture Sanitarie Siciliane ma – conclude – temo che nulla accada”. Quella di Francesco e Giovanna è soltanto una delle storie con al centro la difficile via crucis di un paziente.

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A fare da eco alle loro parole, infatti, anche la storia di Giusi: “Vivo ormai da 5 anni negli ospedali per via della situazione di salute di mia figlia e ne ho vissute davvero tante, ore interminabili di attesa, i morti “ammazzati” dalla Sanità aumentano, i medici incompetenti pure. Purtroppo chi piange le conseguenze è, e sarà sempre, l’umile cittadino comune mortale”.

La replica di Angelo Pellicanò, Commissario Straordinario Arnas Garibaldi. “In merito alla segnalazione relativa all’attesa per l’effettuazione di ecografia tiroidea, si specifica che le lunghe liste sono strettamente connesse all’eccessiva domanda proveniente dagli utenti di tutto il territorio regionale in quanto l’Unità Operativa di Endocrinologia è Centro Unico di III Livello in Sicilia per l’esame in oggetto e riesce ad erogare oltre 10mila prestazioni annue.  In ogni caso l’accesso all’esame, nei casi di priorità rilevata a norma di legge da parte del medico di famiglia e prescritta nella richiesta del S.S.N., segue un percorso specifico”.

 

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08 Dicembre 2013, 06:00

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