Alla fine prevarrà lo stile architettonico che si può ammirare (dall'alto in tutto il suo splendore) nel Corso Martiri della Libertà.
Catania, asfalto sulla Tricora romana: la denuncia di Legambiente
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Riposi in pace un grande campione
E poi hanno il coraggio di scioperare o peggio di minacciare per i controlli più serrati nelle carceri. Vergogna!
Quando probabilmente si ha una storia di tossicodipendenza che supera i 3- 4 decenni, vuol dire che dovremmo un po interrogarci sul sistema sociale e sanitario nonché su tutto ciò che è stato fatto nel passato. Qui non parliamo di una corrente partitica ma di tuttini partiti trasversalmente che hanno governato in mezzo secolo. Vuol dire che la questione è sempre stata affrontata "a tappa buco" e in maniera contingente. Speriamo che con il crack ed il fentanyl non facciano l'ennesima ingannevole sceneggiata collettiva.
Grandissimo Totò. Ci hai fatto sognare.
Si sta soltanto migliorando la pavimentazione senza cambiare una virgola della situazione precedente. La strada era lastricata con vecchie mattonelle di cemento e rattoppata malamente come si evince della foto.
La pitturazione della pianta della tricora con vernice rossa va rifatta ogni anno perché si stringe.
Nessun danno, nessun sepoltura ( si accedeva con una botola rimasta ancora adesso) . Solo un miglioramento notevole.
Tra l’altro il massetto cementizio che ha preservato sinora l’agibilità del sito non è stato toccato, piuttosto consolidato.
La proposta del vetro trasparente suggerita da Legambiente non è percorribile per via della condensa umida che comprometterebbe quanto resta degli intonaci rosso pompeiano rimasti in situ.
Lasciarli scoperti con ringhiera? Diventerebbe un immondezzaio. Ricordo infine a quanti scrivono senza conoscere che il palazzo prospicente, durante i recenti restauri nell’androne, sotto la supervisione della soprintendenza, ai livelli sottostanti il piano di fondazione ha rivelato la presenza di un ulteriore muro curvo absidale e nella corte un lungo muro trasversale che continua a correre sotto le fondazioni. Cosa facciamo abbattiamo il palazzo? Fatti i doverosi scavi e la misurazione di ogni manufatto rinvenuto la soprintendenza ha autorizzato la ricopertura dei luoghi di accesso all’immobile.
Anche il teatro greco – romano con l’ Odèon così come innumerevoli siti del centro storico catanese restano coperti. L’architettura è fatta di stratificazioni. Andava professata dal Duca di Camastra nel ‘700 questa considerazione archeologista.