01 Febbraio 2016, 19:48
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CATANIA – Lo scontro a suon di carte bollate sembra solo all’inizio. La vicenda scatenata dalla rimozione di Giuseppe Idonea dal ruolo di commissario liquidatore dell’Amt però secondo Catania Bene Comune riapre una questione ben precisa: quella dei criteri sulla nomina degli incarichi e delle consulenze al Comune di Catania. “Noi pensiamo – afferma Matteo Iannitti – che ancora prima di capire se l’incaricato ha fatto un buon lavoro o un brutto lavoro, e questo lo appurerà la magistratura contabile che ha tutte le carte insieme alla Commissione Nazionale Antimafia, è arrivato il tempo di riflettere su come stati affidati gli incarichi al Comune di Catania. La vicenda Idonea viene alla ribalta adesso ma Catania Bene Comune l’aveva segnalata immediatamente dopo la nomina. Ad Idonea – spiega ancora Iannitti – è stato affidato un incarico molto complesso che è quello appunto di liquidatore dell’Amt”.
Trasparenza e meritocrazia, queste le direttrici su cui – secondo Catania Bene Comune – dovrebbero essere affidati gli incarichi. “I ruoli chiave dell’attività amministrativa e delle finanze di un ente devono essere affidati a soggetti nominati per capacità e competenze e non per ragioni politiche”. Catania Bene Comune è ferma su questo punto. E per raggiungere questo obbiettivo fa una proposta concreta. “Proponiamo – afferma Iannitti – che tutti gli incarichi del Comune vengano affidati attraverso un bando e dopo la valutazione di una commissione di esperti. E’ un fatto che succede – evidenzia – in molte altre città. Noi pensiamo che se l’amministrazione comunale accettasse questo criterio di trasparenza farebbe bene all’intera città. Nel momento in cui si deve fare una nomina si fa un bando. A quel punto si vede chi è interessato e poi non il sindaco o un assessore ma una commissione di esperti valuta effettivamente quale persona di quelle proposte può accedere a quell’incarico”.
Il caso Idonea si incastra con “un’inquietante coincidenza”. La coincidenza è quella tra la revoca dell’incarico e la rivalutazione del terreno facente parte del PUA. Questione arrivata anche in Commissione Antimafia. “Per noi è assolutamente inquietante – spiega Iannitti – che si arriva alla rivalutazione di questo terreno e immediatamente dopo Idonea viene rimosso dal ruolo di Commissario liquidatore. Noi sappiamo che sul Pua ci sono delle ombre fortissime della presenza della criminalità organizzata. E sappiamo anche – aggiunge l’esponente di Catania Bene Comune – che il Cru ha declassato l’operazione Pua da variante urbanistica a piano di lottizzazione. Motivo per cui i proprietari se dovesse andare in porto il progetto sarebbero costretti ad acquistare i terreni che non sarebbero più espropriati. Ed è chiaro che se un terreno costa poche migliaia di euro anziché due milioni di euro cambia tutto. Noi su questi aspetti aspettiamo che siano la Commissione Antimafia e la magistratura a pronunciarsi. Possiamo solo fare presente che è veramente inquietante la coincidenza”.
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01 Febbraio 2016, 19:48