Catania, carceri: Cisl FP, "Emergenza personale sanitario" - Live Sicilia

Carceri catanesi, Cisl FP: “Emergenza personale sanitario”

Il sindacato della Funzione Pubblica: "Dotazioni organiche incomplete, standard minimi di assistenza a rischio"

CATANIA – Dotazioni organiche incomplete, turni serrati e sempre più stressanti: sono i problemi del personale sanitario all’interno dei Presidi di sanità penitenziaria nelle due strutture circondariali di Catania, piazza Lanza e Bicocca. In entrambe le carceri Cisl FP sottolinea l’esigenza di un nuovo modello di turnazione, in modo da migliorare la qualità del delicato servizio sanitario svolto nei Presidi: “L’ambiente carcerario – dice Danilo Sottile, segretario generale Cisl FP Catania – è ad altissimo rischio di stress per i detenuti, come dimostra il triste primato dei suicidi in cella raggiunto quest’anno. Per il miglioramento delle condizioni nei penitenziari è dunque necessario che i lavoratori siano messi nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro, completando e rivedendo le dotazioni organiche”

I problemi a piazza Lanza e Bicocca

“Da diversi mesi – dice il segretario Sottile – giungono alla Cisl FP diverse segnalazioni sulle criticità che riguardano i turni del personale nel Presidio di sanità penitenziaria all’interno di Piazza Lanza. In particolare qui sono in servizio un infermiere con il ruolo di Coordinatore infermieristico facente funzioni, un infermiere dedicato all’assistenza specialistica con relativa preparazione e consegna cartelle cliniche, e 10 infermieri. Di questi, 2 svolgono solo turni giornalieri e 8 su tre turni, ma di questi ultimi i lavoratori realmente disponibili sono 6, dato che una persona è assente da due mesi per malattia e un’altra è in congedo di maternità”.

“Problemi analoghi sono segnalati a Bicocca – dice ancora Sottile – dove il personale sanitario è in una situazione simile di problemi con le turnazioni e le varie attività espletate, e dove abbiamo già chiesto di considerare un nuovo modello di turnazione, così da venire incontro alle esigenze della struttura senza nuocere a quelle del personale. Tutte queste criticità sono state segnalate da parte nostra all’Asp, a cui abbiamo chiesto un’interlocuzione in due lettere di quasi un mese, rimaste senza risposta”.

“Come sottolineato proprio nelle nostre comunicazioni con la direzione dell’Asp e dell’Unità operativa che si occupa di medicina penitenziaria – prosegue Sottile – l’attuale sistema di turni in entrambe le strutture penitenziarie catanesi, con questa dotazione organica, è insufficiente a garantire gli standard di servizio. Inoltre, siamo a conoscenza di problemi simili anche nelle case circondariali di Caltagirone e di Giarre. Dunque riteniamo indispensabile un intervento immediato per sanare le criticità evidenziate, riorganizzando o predisponendo l’assegnazione di personale infermieristico. Il quale personale affronta i compiti di assistenza e cura con abnegazione, ma rischia di non riuscire a garantire gli standard minimi di assistenza richiesti. Siamo a conoscenza – dice ancora Sottile – del fatto che la stessa Dirigente dell’Uo penitenziaria ha fatto richiesta di unità infermieristiche da aggiungere a tutti i presidi della provincia di Catania, e auspichiamo che l’Asp provveda a completare la dotazione organica anche in virtù delle chiamate dirette e dei concorsi che sono stati prospettati dalla stessa Azienda”.

L’emergenza carceri

I problemi denunciati da Cisl FP riguardano un settore delicatissimo dell’amministrazione della giustizia: “Le carceri siciliane sono state più volte al centro delle cronache degli ultimi mesi – dice il segretario Cisl FP – portando alla luce le condizioni difficili in cui si trovano a convivere i detenuti e il personale che lavora nelle strutture penitenziarie. Condizioni che, lo vogliamo sottolineare, sono in linea con quelle del resto d’Italia, e che dunque non sono da imputare alle singole strutture ma a una più generale organizzazione del sistema”.

“I lavoratori delle case circondariali e degli istituti penitenziari – prosegue Sottile – operano molto spesso in condizioni di organici ridotti, che incidono inevitabilmente sulla qualità con cui è erogato il servizio all’interno di ogni struttura. Più in particolare, i lavoratori dei Presidi sanitari sono delle presenze importantissime all’interno delle strutture penitenziarie, perché con la loro presenza garantiscono non solo un diritto essenziale e irrinunciabile, ovvero l’assistenza sanitaria per ogni detenuto, ma anche a rendere le carceri un luogo più sicuro per tutti coloro che a vario titolo sono tenuti a frequentarle”.

“Nell’anno in cui è stato raggiunto il triste primato di 76 morti suicidi in carcere – conclude Sottile – vogliamo richiamare l’attenzione proprio sul fatto che sono le condizioni organizzative a rendere migliore o peggiore la permanenza in una struttura penitenziaria. Un ruolo essenziale in questo senso è rivestito dai lavoratori dei Presidi Sanitari e dalla possibilità che questi lavoratori hanno di svolgere meglio che possono i propri compiti. Invitiamo dunque i vertici dell’Asp a rispondere alle nostre domande di interlocuzione e a intervenire per completare e riorganizzare le dotazioni organiche all’interno di Piazza Lanza e Bicocca”.


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