13 Gennaio 2017, 18:34
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CATANIA – Primo tassello, o meglio primo rinforzo tra esperienza e qualità. Si chiama Giovanni Marchese, di professione terzino sinistro ma col tempo trasformato anche in ottimo centrale di una difesa a tre. Quid in più? Appartenenza, che non guasta mai. Simbolo anche, un po’ come Biagianti, uno di quelli che ha scritto e vissuto la grande storia recente del Catania nella massima serie. Il Marchese vol. 3 dopo l’apparizione vincente in quel campionato dalla B alla serie A dopo 23 anni con marino a “sgunzagliarlo” su per la fascia sinistra, fino alla gloria immensa con Montella prima e Maran dopo con tanto di record etneo in massima serie anche con gol pesanti firmati Marchese. Una storia infinita quella del terzino di Delia con la casacca etnea: un gran bel film, con ricordi indelebili e perfino gol di rara bellezza come quel primo gol firmato 2011 in Catania-Napoli 2-1 o la saetta simbolo di maturità tecnica assoluta contro il Novara o la Roma all’Olimpico. Cuore e passione senza guardare ingaggio ma solo con la ferma convinzone di diventare colonna, simbolo, guida di un progetto che vorrebbe riportare il Catania dove merita.
Insomma tornare per finire lì dove tutto era cominciato, per dare il proprio contributo verso una così difficoltosa risalita, per legarsi in un unico cordone per poi vedere cosa fare da grande, qualcuno vocifera l’allenatore. Si muove qualcosa in casa Catania, nonostante le difficoltà di un mercato dove è impossibile spendere per avere e dove le vie diventano tortuose anche quando sono state tracciate. Lo Monaco lavora e anche tanto tra debiti da sanare, deficit sceso da 16 milioni a nove milioni di euro, e tentare di scovare quel nove che dovrebbe togliere l’imbarazzo alla manovra offensiva etnea. Un’altra occasione alla Mazzarani, pagato zero perché svincolato, e portato sotto l’Etna con un ingaggio ridotto ripeto ali standard del giocatore. Una maledizione del numero nove da mettere da parte, ma con due cosiddetti “dannati” Calil e Paolucci ancora nel girone dei possibili partenti però ancora ancorati e saldati alla maglia rossazzurra.
Il mercato del Catania appare dunque bloccato da ingaggio faraonico da eliminare di Calil e i mal di pancia di rifiuti di Paolucci. Bastrini con l’arrivo di Marchese potrebbe essere il secondo partente dopo Piscitella, mentre a centrocampo il Catania sta bene e Zibert stuzzicato arriverà solo in ultima analisi e se servirà.
Lo Monaco ed Argurio riflettono, sondano il campo, testano le soluzioni: Marchese garantirà a Rigoli duttilità di modulo, il 4-3-3 rimane la fede, ma una preghiera in più si potrà concedere anche col 3-5-2 grazie a Marchese e con la spinta poi di Djordjevic, però diventa necessario braccare la prima punta. I nomi? Individuati salvo sorprese del direttore dell’ultima ora: Perez osservato speciale, però l’Ascoli prima deve mettere in casa un suo sostituto, Tavares piace, stesso discorso per Curiale, ma come dicevamo i colpi gobbi di Lo Monaco possono stravolgere tutto. Obiettivi insomma ma nel frattempo si lavora in campo a Torre del Grifo con Rigoli applicato nei richiami donati da un mese di stop.
Domani giorno di presentazione del figliol prodigo Marchese, conferenza fissata per le ore 12, e chissà se Lo Monaco consegnerà qualche nuovo spunto legato al mercato ad oggi blindato.
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13 Gennaio 2017, 18:34