Catania, 'stop al pizzo' ad ogni fermata della metro - Live Sicilia

Catania, ‘stop al pizzo’ ad ogni fermata della metro

L'iniziativa dell'Associazione antiestorsione: "Incoraggiamo gli imprenditori a rivolgersi allo Stato, denunciare conviene"

CATANIA – Dei grandi manifesti arancioni sono esposti da qualche giorno nelle stazioni della metropolitana di Catania: si tratta del Decalogo antiracket di Asaec, l’Associazione antiestorsione di Catania che da più di trent’anni è impegnata nel territorio etneo per la lotta a pizzo e usura. I cartelli nelle stazioni della metropolitana sono frutto della collaborazione con Fce Ferrovia Circumetnea, che non solo ha concesso gratis gli spazi ma ha anche finanziato la stampa dei manifesti.

A spiegare il senso dell’iniziativa è Nicola Grassi, presidente di Asaec: “L’iniziativa nasce in coincidenza con la celebrazione dei nostri trent’anni di presenza sul territorio. Durante quella manifestazione il procuratore capo di Catania Carmelo Zuccaro ha sottolineato un dato preoccupante, ovvero il calo di denunce per estorsione e usura”. Secondo quanto riferito da Zuccaro in quell’occasione, infatti, il numero di procedimenti per estorsione a Catania è in “decisa diminuzione”: rispetto al 2019, anno di punta in cui ne furono iscritti 319 nei registri della Procura, nel 2020 si è assistito a un brusco calo con 240 procedimenti. “Dunque – riprende Grassi – dato che noi di Asaec da 25 anni diffondiamo il nostro decalogo attraverso delle brochure, siamo voluti passare dalle parole ai fatti e dare un segnale, per sensibilizzare all’importanza delle denunce contro il racket”.

Da qui la proposta ai vertici di Ferrovia Circumetnea, i quali non solo hanno accolto l’idea ma hanno concesso gratuitamente gli spazi in ogni stazione della metro, su entrambe le banchine, e la stampa gratuita.

Il decalogo, in sé, contiene delle informazioni utili per chi decide di denunciare, con una guida passo per passo che aiuta nel primo contatto con l’estorsore e che incoraggia a rivolgersi subito alle forze dell’ordine. “L’obiettivo – dice Grassi – è risvegliare la coscienza collettiva rispetto ai fenomeni di usura e estorsione, che ancora persistono sul nostro territorio e rappresentano uno stritolamento dell’economia della nostra città”.

La denuncia conviene

Il problema dell’estorsione, infatti, è ancora molto presente nella città di Catania e in tutta la provincia: “È una delle forme attraverso le quali i clan manifestano il loro controllo sul territorio – dice Grassi – non èsolo la richiesta del pizzo comunemente inteso ma anche imposizione di posti di lavoro, di beni e servizi rispetto ad altri. Dunque si inseriscono all’interno di una dinamica commerciale. L’estersione tra l’altro in prossimità di feste comandate è sempre più vivace. Ecco perché – continua Grassi – abbiamo voluto fare partire la nostra iniziativa a ridosso delle vacanze di Natale: da diverse evidenze investigative, i commercianti pagano di più in prossimità delle feste di Natale. A volte incredibilmente lo stesso imprenditore si mette in contatto con i capi piazza per mettersi a posto, o addirittura entrano in affari con i loro aguzzini, o a fronte di evidenze investigative loro negano di aver pagato”.

In un ambiente simile, in cui occorre tenere alta la guardia, si inserisce quindi l’iniziativa di Asaec: “Il senso – dice Grassi – è far passare il messaggio che la denuncia è conveniente, perché libera la propria attività commerciale dai pesi costituiti dalla richiesta del pizzo, e che esistono gli strumenti che lo Stato mette a disposizione di chi denuncia per riparare la propria attività commerciale, con un ristoro economico che passa attraverso il Fondo nazionale antiracket e antiusura. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: denunciare conviene, e lo diciamo anche in metropolitana”.


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