10 Febbraio 2024, 04:55
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Fine settimana alle porte e temperature rigide chiamano idee alternative per trascorrere piacevolmente le giornate con i propri cari o amici. Vi proponiamo quattro degustazioni a Catania e provincia da non perdere.
Negli ultimi anni un’esperienza come quella degustazione, prevalentemente legata al turismo, ha aperto le sue porte o meglio cantine alle visite di singoli o gruppi interessati al mondo del vino. Fa parte degli strumenti di marketing, infatti, la tecnica di avvicinamento del potenziale cliente con tecniche di coinvolgimento come workshop e visite in loco.
Degustare il vino significa letteralmente “effettuare l’assaggio di un vino al fine di valutarne le caratteristiche organolettiche e individuarne le migliori modalità di utilizzo ed abbinamento“. La degustazione comporta quindi sempre una serie di valutazioni e giudizi che vanno molto al di là del mero apprezzamento arbitrario. Comporta innanzitutto senz’altro un giudizio che si compone di una serie di valutazioni che coinvolgono tutte le percezioni sensoriali dalle componenti visive alle olfattive e gusto-olfattive.
Nel 1860 il senatore Luigi Gravina donò alla famiglia Scammacca circa 30 ettari di vigna. Il terreno, situato sull’Etna, è lo stesso su cui oggi sorge la Tenuta San Michele: è così che sono nate le cantine Murgo. Poco più di un secolo dopo, il barone Emanuele Scammacca del Murgo inizia il processo di riconversione del fondo nella moderna azienda agricola che oggi è il cuore dell’attività. Attualmente i vigneti hanno un’estensione di 60 Ettari, distribuiti presso le tre diverse tenute, Tenuta San Michele (CT), Tenuta Gelso Bianco (CT) e Tenuta La Francescana (RM) e sono perlopiù dedicati alla produzione dei vini VSQ, Etna Doc e IGT.
Oltre all’agriturismo e il ristorante a Villa San Michele sarà possibile prenotare delle experience che vanno dalla semplice degustazione (con cinque o sette vini) alla combinazione con pranzo (con prodotti locali in abbinamento al vino scelto) e visita in cantina o tour privato con guida.
Un legame con la terra che si trasforma nel sogno di coltivare i vigneti.
Palmento Costanzo nasce nel 2010 dalla volontà della famiglia Costanzo di riavvicinarsi alla terra che li ha visti crescere, le pendici dell’Etna o «Muntagna», come viene affettuosamente chiamato il vulcano dai suoi abitanti.
Un’avventura iniziata con l’acquisto di un pugno di ettari in Contrada Santo Spirito, a Passopisciaro, in provincia di Catania, versante Nord dell’Etna. Un vigneto secolare a piede franco, uno dei pochi sopravvissuti alla peste della fillossera che, agli inizi del ‘900, distrusse praticamente ogni filare in Europa. E poi il restauro dell’antico Palmento in pietra lavica, straordinaria testimonianza di come la viticoltura avesse un ruolo centrale nel tessuto produttivo del territorio etneo
Wine Tasting da lunedì a domenica, seguito da un tour guidato tra le vigne di Contrada Santo Spirito e nell’antico Palmento. In abbinamento pane e olio di oliva di loro produzione con la possibilità di provare uno o più vini (bianchi o rossi).
A gli inizi degli anni ’80 la passione enologica di Salvatore Di Gaetano viene attratta da un luogo particolare, la contrada del Firriato, nell’agro straordinario della città di Trapani.
Si parte dal vigneto, dai primi impianti di Nero d’Avola, Catarratto e Inzolia, condotti con lo scrupolo di una viticoltura moderna centrata su un concetto nuovo di qualità del vino che ha il suo primato proprio nel vigneto e nella sua gestione agronomica. Rispettare la naturalità, esaltare il valore enologico, valorizzare le peculiarità di ciascun vitigno è per Firriato, sin dall’inizio, una regola ferrea su cui Salvatore Di Gaetano, vendemmia dopo vendemmia, riesce a formare un nuovo modello di impresa vitivinicola, radicata nel territorio ma con l’occhio rivolto ai mercati più esigenti e preparati.
Gli anni fino al 1998 procedono intensamente: nascono nuovi vini, si acquisiscono nuove aziende agricole e si affinano le tecniche e le strumentazioni tecnologiche della Cantina. Si cresce e crescono i riconoscimenti, i premi e, ancora più importante, cresce il consenso dei consumatori. Si gira il mondo, perché il mondo ha scoperto la Sicilia e i vini siciliani. Così inizia l’affiancamento della moglie, Vinzia Novara Di Gaetano, che in ogni etichetta racchiude anima, colore e sguardo del mondo Firriato.
Il viaggio eno-sensoriale che parte da Trapani giunge fino alle pendici dell’Etna per incontrare un pubblico più ampio di siciliani che possano apprezzare la qualità dei vini Firriato. Presso la Cavanera etnea, oltre la masterclass, sarà possibile usufruire di diverse degustazioni in base alle proprie esigenze.
Si partirà così dalla basilare Lapilli con visita in cantina e degustazione di 4 calici fino ad arrivare alla più completa, ovvero, Eruzione con tour completo di 120 minuti, menù degustazione a scelta tra mare e monti in aggiunta ai canonici 4 calici e olio evo ad accompagnare l’esperienza.
Eccellenza nostrana da cinque generazioni: era il lontano 1898 quando Francesco Nicosia decise di aprire la prima bottega di vino a Trecastagni, sul versante orientale dell’Etna. La svolta imprenditoriale avvenne alla fine del XX secolo, grazie alla tenacia e allo spirito innovativo dell’attuale proprietario. Investendo nella ristrutturazione dei vigneti e nella costruzione di una moderna cantina, Carmelo Nicosia guiderà l’azienda di famiglia alla rinascita.
Oggi Cantine Nicosia è un’azienda dinamica, moderna ed efficiente, capace di guardare al futuro nel pieno rispetto della tradizione, alla cui guida Carmelo Nicosia è affiancato dai due figli Francesco e Graziano e dall’enologo Maria Carella, autentico interprete della filosofia produttiva dell’azienda.
L’azienda favorisce i più pregiati vitigni autoctoni e le varietà internazionali meglio adattatesi in Sicilia, promuovendo il territorio nel pieno rispetto dell’ambiente e valorizzando la materia prima con un’attenta selezione delle uve e una cura costante del lavoro in cantina.
Anche qui non mancano le possibilità di spaziare dall’abituale visita in cantina, al giro dei vigneti e l’inedito ingresso nella bottaia. Si possono anche scoprire i sapori genuini della nostra terra grazie ai ricchi menù sapientemente abbinati agli spumanti e numerosi vini proposti (con la possibilità, in aggiunta, di provare quattro annate diverse della stessa varietà).
Tuttavia queste non sono le uniche opportunità per visitare Cantine Nicosia: tante sono le manifestazioni e le serate ad hoc, soprattutto nel periodo estivo, in cui poter esplorare i 27.000 metri quadri a disposizione.
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10 Febbraio 2024, 04:55