Cronaca

I cugini uccisi nella campagne: fermato il sospettato NOME

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23 Giugno 2022, 07:53

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“C’è il mio sangue lì dentro, non si può morire così!”. Lo sfogo è quello di uno dei familiari dei cugini Vito e Christian Cunsolo (29 e 30 anni) ammazzati con una pistola calibro 7.65 almeno 24 ore fa in un fondo agricolo di Pennisi, frazione di Acireale. Fuori dai cancelli del casolare circondato da limoneti, per tutta la notte, è stato un un via vai di parenti delle due vittime arrivati dai rioni catanesi Villaggio Sant’Agata, San Giorgio e Librino fino a quando non è arrivata la ditta di onoranze funebri che ha portato i due cadaveri all’obitorio del Policlinico di Catania per l’autopsia. Una pallottola in testa a uno e due colpi all’altro. L’ennesima “visita” non gradita nel limoneto avrebbe scatenato la reazione omicida: sarebbero stati ammazzati all’interno di una casetta e poi con una carriola trasportati all’esterno. Scaricati tra erbacce e sacchi.

È stato un parente, ieri pomeriggio, a trovare i corpi già tumefatti dal caldo. Le ricerche sono scattate nella tarda mattinata di ieri: i genitori e le mogli si sono preoccupati quando non li hanno visti rientrare, ma a tranquillizzarli in un primo momento era stato il fatto che il telefono squillasse (anche se non rispondeva nessuno) almeno fino alle 10. Quando è risultato spento, la paura che fosse successo qualcosa di tragico ha preso il sopravvento. E così è stato. Diversi i momenti di tensione nel corso della notte: urla e lacrime dei parenti dei due cugini che non hanno gradito la presenza dei cronisti e delle telecamere. Per sedare gli animi oltre ai carabinieri c’è stato l’intervento di alcuni poliziotti del Commissariato di Acireale. “Non si può morire così”, ha gridato una donna appena ha varcato il cancello di ferro della proprietà agricola.

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La prima ispezione cadaverica, a cura del medico legale Cristoforo Pomara, è stata effettuata grazie alle luci accese dai mezzi dei vigili del fuoco accorsi per dare supporto ai carabinieri che stanno indagando sul duplice omicidio.

Il proprietario del fondo Giuseppe Battiato è stato condotto, già nel corso della notte, a piazza Verga a Catania per essere sentito dalla pm Michela Maresca. Dopo l’interrogatorio la procura ha spiccato il decreto di fermo nei confronti dell’anziano che ha ammesso “le sue responsabilità”. La magistrata intorno alle 11, ieri sera, è arrivata al casolare di via Roccamena accompagnata dal comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Catania Piercarmine Sica, che ha coordinato le delicate indagini direttamente sul posto. Indagini, condotte in sinergia con i militari della Compagnia di Acireale, che sono continuate per tutta la notte: gli uomini della Sezione Investigazione Scientifica di Catania hanno perlustrato palmo a palmo la scena del crimine. Ma stamattina torneranno per un altro sopralluogo e nuovi rilievi da svolgere con il favore della luce del giorno.

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23 Giugno 2022, 07:53

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