Omicidio di Elena, il movente ancora da scoprire - LiveSicilia

Elena, il movente ancora da scoprire: gli indizi da foto e ripicche

Indagini sui rapporti e le relazioni dei genitori della bimba uccisa.
IL DELITTO DI MASCALUCIA
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4 min di lettura

Manca un tassello sull’omicidio della piccola Elena: il movente. Cosa ha ‘spinto’ Martina Patti a uccidere la figlia? La gip Daniela Monaco Crea precisa che “il movente” deve essere “scandagliato attraverso l’escussione di parenti e amici”.  L’unica ipotesi avanzata dagli investigatori in conferenza stampa è quella della gelosia nei confronti della nuova compagna di Alessandro Del Pozzo, il papà di Elena. Una gelosia che sarebbe scoppiata quando ha visto la loro foto su Instagram (“ho visto la foto della fidanzata di Alessandro scorrendo su Instagram”).

La relazione dei due genitori è finita definitivamente da appena tre mesi. L’ex compagno dell’indagata ha spiegato che “il rapporto con Martina Patti era iniziato circa sei anni prima ed era stato altalenante”.  In mezzo “i reciproci sentimenti di gelosia” e la disapprovazione della famiglia della giovane mamma in considerazione dei precedenti penali del 24enne. A troncare in modo definitivo però sarebbe stato Del Pozzo, che ha descritto “il loro attuale rapporto sereno”. I comportamenti strani però sarebbero arrivati da quando “ha una relazione sentimentale con un’altra donna”. Sono partite le schermaglie social e non solo.

Alessandro Del Pozzo posta “sullo stato whatsapp una foto con la nuova compagna” e la reazione di Martina Patti è quella di pubblicare “un video in compagnia di un uomo”. Ma non finisce qui, perché la giovane mamma mostra a Elena la foto del papà con la nuova compagna. “Mi ha riferito che Elena si è molto arrabbiata”, racconta Del Pozzo agli inquirenti che per ripicca fa “vedere alla bambina una foto della madre con un uomo”. Quando Martina Patti lo viene a sapere prende il telefono e lo aggredisce davanti alla figlia a cui dice: “lo vedi che tuo padre è pazzo? Ora metto l’avvocato”. Una serie di comportamenti che fanno presumere all’uomo che “Martina sia ancora coinvolta sentimentalmente dalla mia persona”.

La versione della donna è un po’ diversa:Attualmente lui abita da sua madre, ha un ‘altra storia, infatti ho visto che di recente su whatsapp ha messo una foto con questa ragazza e anche la bambina mi ha detto che quando era con lui c’era anche questa compagna, con la quale sono andati insieme al parco”. Nega qualsiasi gelosia nei confronti della nuova compagna: “Non provo alcun fastidio per questa storia, anzi per me è stata una liberazione perché così mi lascia stare in pace. Infatti da quando ha questa storia discutiamo della bambina senza litigare”. Ad essere infastidita della nuova relazione del padre sarebbe stata invece Elena: “Di recente ho notato – dice Martina Patti – che la bambina era seccata perché il papà dormiva in altra stanza con la sua donna, anzi più di una volta mi ha detto che quando era con lui, il papà la sera se ne andava e lei aveva capito che usciva con la sua fidanzata”.

Eppure da quello che emerge dalle indagini la piccola avrebbe instaurato un bel rapporto con la nuova fidanzata del papà. Un legame che per gli inquirenti avrebbe scatenato il piano diabolico di Martina-Medea. “Elena la notte precedente (all’omicidio, ndr) aveva dormito con lui e la sua compagna a casa dei suoi genitori”, annota la gip.

Gli investigatori hanno guardato però anche nella vita sentimentale della giovane mamma: Anch’io sto cercando di rifarmi una vita, frequento amici, vado a feste. Lui dice che ho una storia ma non è vero, come detto frequento vecchi amici, tra questi vi è un ragazzo con il quale non vi è una relazione sentimentale”.  Questo ragazzo “per cui ha una simpatia particolare” nel telefonino è memorizzato con un “cuore verde e la scritta Princi come diminutivo di principe”.  I carabinieri hanno analizzato le chat tra i due – lo smarthphone di Martina è stato sequestrato- e forse sarebbe stata fatta anche una perquisizione a casa dell’amico speciale. Un atto dovuto in questa ricerca a riempire i tanti buchi neri nella ricostruzione dell’omicidio della piccola avvenuto lo scorso 13 giugno in via Turati a Mascalucia, ad appena 600 metri dalla casa dove madre e figlia vivevano assieme. Il coinvolgimento di un complice è ormai (quasi) del tutto esclusa. Ci sarebbe un dialogo-sfogo con un’amica, nel telefonino di Martina, sulla ’simpatia per Princi’ che ha fatto alzare le antenne agli investigatori. Il ragazzo avrebbe avuto qualche remora sull’impegnarsi con la giovane per via della figlia. Un tarlo in più nelle mente di Martina, che ha ucciso Elena.


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