Guardia di Finanza, la festa: il bilancio operativo a Catania - Live Sicilia

Guardia di Finanza, la festa: il bilancio operativo a Catania

Le celebrazioni per il 248esimo anniversario della fondazione.
UN ANNO DI OPERAZIONI
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CATANIA – Oggi presso la Caserma “Angelo Majorana”, sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, si è svolta la celebrazione del 248° anniversario di fondazione della Guardia di Finanza. In Piazza San Francesco di Paola, prima della cerimonia è stata deposta una corona d’alloro alla stele delle Fiamme Gialle etnee che rappresenta lo spirito di servizio e la dedizione al dovere in ricordo dei Finanzieri caduti in servizio. Nel corso della celebrazione, alla presenza della autorità intervenute, è stata data lettura del messaggio che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha indirizzato alle Fiamme Gialle in occasione della ricorrenza e dell’Ordine del Giorno del Comandate Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana.

Si è quindi proceduto con la lettura dell’allocuzione del Comandante Provinciale, Gen. Brigata Antonino Raimondo, per ringraziare le autorità civili e militari presenti, i Comandanti dei Reparti territoriali, della componente aeronavale del Corpo alla sede nonché i Presidenti delle locali Associazioni Finanzieri in congedo e tutto il personale in servizio, sottolineando la particolare importanza della ricorrenza quale momento di comune condivisione, tra tutti i Finanzieri etnei, dei brillanti risultati di servizio ottenuti grazie alle energie profuse per la salvaguardia della legalità e la tutela dei cittadini onesti e delle imprese che operano nel rispetto delle regole.

Le Fiamme Gialle etnee, nell’anno trascorso, sono state protagoniste di numerosissime attività di servizio che hanno condotto a significativi risultati per la lotta alle frodi fiscali, il contrasto alle truffe ai danni dello Stato, dell’Unione Europea, delle Regioni e degli Enti locali, ai reati contro la pubblica amministrazione, alla criminalità organizzata, al riciclaggio dei proventi illeciti, alla contraffazione dei marchi e dei brevetti, al gioco illegale. La cerimonia si è conclusa con la toccante interpretazione del soprano Manuela Cucuccio della Preghiera del Finanziere che ha commosso gli ospiti. Di seguito, distinti per comparto di servizio, si riportano alcuni dei più significativi risultati conseguiti nel 2021 e nei primi cinque mesi del corrente anno

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Contro l’evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato, sono stati conclusi 328 interventi fra verifiche controlli fiscali che hanno consentito di constatare una base imponibile lorda sottratta all’erario di oltre 657 milioni di euro nonché oltre 3 milioni di euro di IVA dovuta.

Le attività di verifica e controllo si sono basate su una selezione preventiva e mirata degli obiettivi, supportata dal ricorso alle molteplici banche dati disponibili, dalle attività di intelligence e dall’azione di controllo economico del territorio.

In particolare sono stati:

  • –  denunciati 94 soggetti per reati fiscali, quali emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile e indebita compensazione di crediti, a testimonianza dell’impegno dei Reparti del Corpo nei confronti dei fenomeni di frode ed evasione più complessi e articolati;
  • –  individuati 52 evasori totali, cioè soggetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al Fisco;
  • –  denunciati 51 datori di lavoro per l’impiego di 85 lavoratori in “nero” e 18 lavoratori “irregolari”;
  • –  sequestrati beni e disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per circa 11,8 milioni di euro e avanzate proposte di sequestro per oltre 38,5 milioni di euro.
  • –  eseguiti 104 controlli in materia di indebite compensazioni e altri illeciti relativi ai crediti d’imposta che hanno consentito di avanzare proposte di sequestro per oltre 14,8 milioni di euro, sequestrare beni per circa 2,5 milioni di euro e constatare un’accisa indebitamente compensata con crediti inesistenti per un importo di oltre 21,6 milioni di euro.Nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio sono stati sviluppati 4.703 interventi.Infine, su 19 attività ispettive eseguite presso sale giochi e centri di scommesse, sono state riscontrate irregolarità nel 31% dei casi. In tale settore sono stati denunciati 341 soggetti sequestrando un rilevante patrimonio costituito da disponibilità finanziarie, fabbricati e terreni e una società operante nel settore della ristorazione per un valore di oltre 77,5 milioni di euro.

Nel settore del contrasto agli illeciti concernenti la spesa pubblica sono stati scoperti casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 2,2 milioni di euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 11 soggetti.

Nel settore degli incentivi alle imprese sono stati eseguiti n.188 controlli, in particolare n. 91 hanno riguardato i contributi “a fondo perduto” e n.63 i “finanziamenti assistiti da garanzia”. Sono stati denunciati 20 soggetti e controllati incentivi per oltre 6,5 milioni di euro di cui circa 1 milione indebitamente percepiti/richiesti.

Nel settore degli appalti sono stati denunciati 21 soggetti e controllati appalti per un ammontare di oltre 11 milioni di euro di cui 4,6 milioni risultati irregolari.

Nell’ambito di 29 servizi eseguiti in materia di responsabilità amministrativa e contabile, sono stati rilevati sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici che hanno cagionato danni patrimoniali allo Stato per oltre 17 milioni di euro e segnalati alla magistratura contabile 65 soggetti per connesse ipotesi di responsabilità erariale.

Nel settore degli illeciti contro la Pubblica Amministrazione sono stati denunciati 51 soggetti (di cui 19 pubblici ufficiali) e accertate condotte corruttive, concussive e di peculato per un importo di circa 400 mila euro.

I controlli sul “reddito di cittadinanza”, svolti in collaborazione con l’INPS, hanno riguardato soggetti connotati da concreti elementi di rischio. Complessivamente sono stati condotti 541 interventi di cui 467 irregolari, conclusisi con la segnalazione all’A.G. di 437 persone complessivamente beneficiari di oltre 6 milioni di euro.

È proseguito l’impegno rivolto al contrasto delle diverse forme nelle quali la criminalità organizzata esprime la propria azione, ricercando le manifestazioni illegali, le infiltrazioni nel tessuto economico legale e i patrimoni illeciti accumulati.

In tale contesto, sono stati:

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO – FINANZIARIA

  • –  sviluppati 26 accertamenti economico-patrimoniali a carico di condannati e indiziati di appartenere ad associazioni mafiose e loro prestanome, che hanno riguardato complessivamente 211 persone fisiche 109 fra aziende e società;
  • –  richiesti provvedimenti applicativi di misure patrimoniali per oltre 133 milioni di euro (di cui circa 109 milioni di euro nell’ambito delle misure di prevenzione antimafia e oltre 24 milioni di euro per il sequestro preventivo di beni destinati alla confisca ex art. 240 bis c.p.);
  • –  eseguiti sequestri su beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 118 milioni di euro (di cui circa 21 milioni di euro nell’ambito delle misure di prevenzione antimafia e oltre 97 milioni di euro per il sequestro preventivo di beni destinati alla confisca ex art. 240 bis c.p.).
  • –  eseguite confische su beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 52,5 milioni di euro (di cui oltre 200 mila euro nell’ambito delle misure di prevenzione antimafia e oltre 52,4 milioni di euro per il sequestro preventivo di beni destinati alla confisca ex art. 240 bis c.p.).Con riguardo ai reati di riciclaggio autoriciclaggio sono stati denunciati 51 responsabili per un valore accertato degli illeciti di oltre 26 milioni di euro, avanzate proposte di sequestro per oltre 26 milioni di euro e sequestrati beni per oltre 1,3 milioni di euro.I Reparti della provincia etnea, inoltre, su apposita delega del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, hanno approfondito complessivamente 524 segnalazioni di operazioni sospette.Nelle indagini svolte nei settori dei reati societari, fallimentari, bancari e finanziari sono stati denunciati 137 soggetti, di cui 6 tratti in arresto, nonché in merito agli oltre 136 milioni di euro di distrazioni patrimoniali accertate, avanzate proposte di sequestro per oltre 55 milioni di euro ed eseguiti sequestri per oltre 11,5 milioni di euro.Nonostante l’operatività dell’aeroporto e del porto siano state notevolmente ridotte a causa del lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19, nel corso di 279 controlli svolti ai fini della verifica del rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta, sono stati monitorati oltre 2,6 milioni di euro di trasferimenti, verbalizzando 74 soggetti per avere trasportato al seguito importi eccedenti il limite consentito dalla norma e sequestrando valuta per 52.680 euro.

Infine, sono stati sviluppati accertamenti per l’istruttoria di 2.251 richieste delle Prefetture in relazione al rilascio delle informative antimafia.

CONTRASTO Al TRAFFICI ILLECITI

L’azione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti ha visto l’esecuzione di 167 interventi e il sequestro di complessivi 955 kg di droga, con la denuncia all’Autorità giudiziaria di 95 soggetti, di cui 75 tratti in arresto, e la segnalazione di 118 persone alla Prefettura.

Sono stati eseguiti 138 interventi nei settori del contrasto alla contraffazione, made in Italy, sicurezza prodotti e diritti d’autore con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 61 persone e il sequestro di oltre 9 milioni di prodotti illegali perché contraffatti, “piratati”, pericolosi per il consumatore o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza.

Le attività condotte dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi hanno visto impegnato il personale in 42 interventi eseguiti sul vulcano Etna ed in altre aree impervie della regione Sicilia, conclusisi con il salvataggio di 65 persone e il recupero di una salma.

OPERAZIONI DI SERVIZIO DI MAGGIORE RILIEVO

Oltre la sintetica rappresentazione dei risultati conseguiti appare opportuno ricordare alcune delle operazioni più importanti compiute di recente che hanno evidenziato la dinamicità del Corpo nel contrasto delle condotte illecite dall’elevato disvalore sociale:

Operazione “DOPPIO GIOCO”.

Le articolate attività di indagine condotte con i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania, con la collaborazione e il supporto dello SCICO (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), hanno permesso di eseguire, in tre regioni italiane (Sicilia, Emilia Romagna e Puglia), oltre che in tre Stati (Germania, Polonia e Malta) un’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania nei confronti di 23 soggetti, tutti indagati, a vario titolo,per esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata, autoriciclaggio, tutte condotte aggravate dalla finalità di favorire gli interessi dell’associazione di tipo mafioso “Santapaola-Ercolano”.

In particolare è stato accertato che la consorteria criminale ha in primo luogo ideato un apposito sito internet, non autorizzato a operare in Italia, attribuendone la proprietà a una società maltese, al fine di occultare il legame con il territorio nazionale e le connessioni con la criminalità organizzata.

È stata poi organizzata, sempre a cura dell’associazione criminale, l’illecita raccolta di scommesse “da banco” sull’intero territorio nazionale, attraverso una rete di agenzie, collegate, quali centri di trasmissione dati, al predetto sito internet: al riguardo, le indagini hanno permesso di accertare che solo una parte minimale delle scommesse avveniva on line, mentre la maggior parte delle puntate è stata effettuata in presenza e pagate in contanti.

L’analisi dell’operatività del sito internet – verso cui affluivano tutte le puntate – ha permesso di evidenziare che il totale della raccolta delle scommesse è stata pari a 32 milioni di euro, mentre la società maltese, che in realtà ha operato come stabile organizzazione sul territorio nazionale, ha evaso le imposte sui redditi per oltre 30 milioni di euro.

Gli importi delle scommesse, raccolte dalle varie agenzie sul territorio nazionale, e i proventi dell’evasione, complessivamente pari a oltre 62 milioni di euro sono poi affluiti nei conti della società maltese e, da lì, ulteriormente riciclati nell’acquisito di terreni, fabbricati, società in Italia (Puglia ed Emilia Romagna) e in Germania. A tale riguardo, molto importanti sono risultati i riscontri effettuati dai militari del Nucleo PEF di Catania, che hanno consentito, tra l’altro, di sottoporre a sequestro quasi 180 mila euro in contanti, occultati nel doppio fondo di un’autovettura.

Nel dettaglio, su richiesta della Procura della Repubblica, sono state disposte misure restrittive nei confronti di 23 soggetti (di cui 12 destinatari di custodia cautelare in carcere, 2 destinatari degli arresti domiciliari e 9 della misura interdittiva dell’esercizio dell’attività commerciale), indagati a vario titolo per esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata, autoriciclaggio.

È stato inoltre sottoposto a sequestro il rilevante patrimonio dell’associazione, così costituito:

  • disponibilità finanziarie, disponibili su conti correnti in Italia, Malta e Polonia, per un valore di 62 milioni di euro;
  • fabbricati e terreni in Emilia Romagna e Puglia;
  • una società in Germania, operante nel settore della ristorazione,

per un valore complessivo di 80 milioni di euro.

Operazione “BLACK BLEND”.

L’operazione è riferibile al contrasto delle frodi nel settore petrolifero e ha consentito di riscontrare che:

a) il carburante agricolo, a cui si applica una tassazione più favorevole, era invece destinato ai normali usi di autotrazione di tir e mezzi commerciali;

b) il carburante veniva miscelato con olii di bassa qualità che una volta immesso in commercio avrebbe potuto arrecare gravi danni alle autovetture.

I diversi interventi eseguiti hanno portato al sequestro di oltre 100 mila litri di carburante, depositi clandestini, autocisterne, autocarro e alla denuncia di 18 soggetti all’A.G.

Operazione “FAST TRUCK”.

Proprio di ieri è la notizia dell’operazione “Fast Truck” che ha consentito, in particolare, il sequestro di oltre 59 mila litri di carburante, di un impianto di distribuzione di carburanti clandestino a Catania e Palma di Montechiaro (AG), di n. 2 autocisterne e la denuncia di 3 soggetti all’Autorità giudiziaria. Anche inquest’occasione è stato possibile evidenziare che, in taluni casi, il carburante sottoposto a controllo e successivo sequestro è stato ottenuto miscelando oli di bassa qualità e che pertanto, una volta messo in commercio nei distributori stradali e destinato al rifornimento, avrebbe potuto arrecare gravi danni alle autovetture

Operazione “PECUNIA PORTUUM”.

L’operazione finalizzata a far luce sull’esistenza di circuiti corruttivi si è conclusa con l’ordinanza di misure cautelari, disposta dal G.I.P., nei confronti di 6 soggetti (un dipendente pubblico, un ingegnere e quattro imprenditori) indagati per frode nelle pubbliche forniture, in relazione a lavori inerenti opere di protezione dello specchio acqueo del primo bacino del porto turistico di Riposto, realizzate in modo difforme rispetto a quanto previsto nel progetto con una conseguenziale diminuzione della sicurezza e un indebito profitto per l’impresa derivante da un consistente risparmio di spesa pari a circa la metà della somma stanziata, pari a 1 milione di euro.

Al termine degli accertamenti conclusi nell’aprile 2022, sono stati segnalati a vario titolo n. 9 persone fisiche di cui 1 dirigente del Comune di Riposto e 2 dirigenti/funzionari del dipartimento delle infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana, alla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale Sicilia della Corte dei Conti per l’ipotesi di danno erariale pari a complessivi €. 472.874.

Operazione “FOLLOW THE MONEY”

L’attività investigativa ha permesso di ricostruire gli investimenti degli illeciti proventi del capo del clan Scalisi – articolazione della famiglia mafiosa Laudani – in attività imprenditoriali gestite dal nipote nonché da due imprenditori catanesi i quali, a loro volta, utilizzavano diversi prestanome per la costituzione di numerose società. Il Giudice presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Procura distrettuale, ha condiviso la configurabilità del concorso esterno a carico dei due imprenditori ed emesso ordinanze cautelari personali e reali nei confronti di soggetti indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere di tipo mafioso e trasferimento fraudolento di valori al fine di eludere la normativa antimafia. Per il tramite di EUROJUST, le attività si sono estese anche in territorio bulgaro, in relazione al sequestro delle quote e delle disponibilità della società di diritto bulgaro, parimenti riconducibile ai due imprenditori catanesi. Nel corso delle attività sono stati denunciati n. 26 soggetti, a vario titolo, indagati per i reati p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. e sottoposti a sequestro quote societarie, immobili, veicoli (anche di lusso), rapporti finanziari, denaro contante per un importo complessivo di oltre 75 milioni di euro – eseguito ai sensi dell’art. 240 bis C.P.


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