"L'energia adesso arriva da Sud, Sicilia hub per l'Europa" - Live Sicilia

“L’energia adesso arriva da Sud, Sicilia hub per l’Europa”

Dall'Etna valley all'Energy valley, con mille posti di lavoro in più e gli occhi dell'Europa puntati su Catania.
CANTIERE 3SUN
di
3 min di lettura

CATANIA – Il mantra lo ripetono tutti e tutte: a Catania l’Etna valley si evolverà in Energy valley. L’occasione è l’inaugurazione del cantiere per la Gigafactory di Enel 3Sun, l’enorme stabilimento di produzione di pannelli solari, capaci di generare tremila megawatt di energia pulita. Nel capoluogo etneo, insomma, è in costruzione una cattedrale. Voluta da Francesco Starace, padrone di casa in qualità di amministratore delegato di Enel, e finanziata anche con i fondi della Commissione europea. Su un investimento totale di 600 milioni di euro, Bruxelles ce ne mette 118. Anche per questo, per tagliare il nastro del cantiere, volevano esserci tutti: il presidente della Regione Renato Schifani, certo, il senatore Salvo Pogliese, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, il vicepresidente della Regione Luca Sammartino, la deputata Valeria Sudano, l’eurodeputato Dino Giarrusso. Giusto per citare la prima fila di un’affollatissima sala conferenze che pareva essere la continuazione dei salotti agatini di questi giorni.

Nel discorso di presentazione, il primo dei ringraziamenti va al Comune di Catania. A cui spetta il merito di avere rilasciato le autorizzazioni a costruire “in tempi record”, sottolinea Starace. L’impegno in questo senso era stato tutto dell’ex sindaco Salvo Pogliese. Era stato lui il primo a impegnarsi per rendere il più facile possibile la richiesta delle autorizzazioni, per fare sì che la burocrazia anziché in un dedalo di strade strette si trasformasse in un’autostrada: le ricadute economiche sul capoluogo etneo, in fondo, sono sotto gli occhi di tutti. Mille nuovi posti di lavoro, per cominciare, una stelletta piuttosto brillante da appuntarsi al petto. Eppure, nell’ispirato discorso di Starace, a trovare posto è solo il nome dell’ex primo cittadino Enzo Bianco: “Abbiamo trovato questo business e lo abbiamo perseguito – dice l’amministratore delegato dal palco – Anche grazie al sindaco Enzo Bianco. A Catania abbiamo portato lavoro, Catania ci ha portato le sue intelligenze”.

Già quindici anni fa, quando è cominciata “l’avventura”. Quando gli investitori giapponesi si tiravano nettamente indietro alla possibilità di investire in Sicilia. “La fabbrica che stiamo costruendo da sola è più grande della somma di tutte le altre che lavorano in Europa. Sembra una cosa enorme, ma tra cinque anni non lo sarà più”, dichiara l’ad di Enel, con uno sguardo che va ben oltre il presente. Se i tempi venissero rispettati, a luglio 2024 la fabbrica sarà a regime, ma già a settembre 2023 avrà raddoppiato la capacità produttiva di 3Sun. “È solo l’inizio di un processo”, sottolinea Starace. E guarda verso Ditte Juul Jørgensen, la direttrice generale dell’Energia della Commissione europea. “Ne abbiamo bisogno adesso più che mai”, replica Jørgensen.

Il 2022 è stato un anno complicato per l’indipendenza energetica dell’Europa intera, ricorda la burocrate. La guerra in Ucraina, le conseguenze dell’embargo al petrolio russo e dell’innalzamento del prezzo del gas. “A tutto questo abbiamo risposto con il piano Repower EU – sottolinea Jørgensen – Un progetto che prevede una serie di strategie. Tra le quali anche l’investimento sul solare”. Un impegno economico possibile se si investe anche sul settore manufatturiero: vanno bene i pannelli solari, ma chi li produce? “Per evitare dipendenze future, quello che stiamo facendo oggi a Catania è quello che dobbiamo fare ovunque. La Sicilia ha un ruolo centrale nelle politiche nazionali e globali sulle energie rinnovabili”.

Il sole e il vento che servono a qualcosa oltre gli spot sul turismo, insomma. Sul solare, dichiara il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, “l’Italia non vince perché produce tanto e a buon mercato, ma perché produce il meglio. E il meglio, in questo momento, ha il mercato migliore”. L’esponente del governo Meloni lo dice senza mezzi termini: “Prima per l’energia si guardava a Est, adesso bisogna guardare a Sud, anche all’Africa. L’Italia è al centro di tutto”. E la Sicilia, come sempre, è dove tutte le rotte si incrociano.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI