CATANIA – I fatti risalgono allo scorso 30 novembre. Quando un gioielliere di 43 anni venne fermato e rapinato da un criminale che esplose almeno (e probabilmente di più) due colpi di pistola. Centrato ad un ginocchio, la vittima venne lasciata a terra non prima di avergli sottratto lo zaino con all’interno diversi preziosi. Dopodiché il rapinatore fuggì via a bordo di uno scooter. Guidato da un complice col quale era arrivato sul posto per tendere quello che fu un vero e proprio agguato.
Le indagini condotte dalla Squadra Antirapina della Squadra Mobile – basate sulla visione di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza di tutta l’area d’interesse – hanno permesso di individuare il presunto autore della rapina. Si tratta di un 42enne, S. S. D. (sono le iniziali delle sue generalità) accusato adesso dei reati di rapina aggravata, in concorso con persona rimasta ignota, lesioni personali aggravate, detenzione illegale di arma comune da sparo, violazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con l’obbligo di soggiorno nonché del reato di evasione.
Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia ha eseguito l’arresto emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania.
Un provvedimento scaturito, come detto, dalle indagini condotte per ricostruire la rapina avvenuta in via Giacomo Leopardi all’angolo con Sant’Angelo Fulci. Gli investigatori sono risaliti anche all’autovettura con la quale S.S.D. dalla sua abitazione di Paternò, si sarebbe recato a Catania. Una volta posteggiato il mezzo, sarebbe poi salito in sella allo scooter – con targa clonata – del complice (tuttora ricercato) per mettere a segno la rapina.
Il Gip, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. Eseguita con il trasferimento dell’uomo presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza.