Catania, il congedo di Gristina nel giorno dell'Ottava di Sant'Agata

Catania, il congedo di Gristina nel giorno dell’Ottava di Sant’Agata

L'incontro con la stampa nella Sala dei Vescovi in Arcivescovado

CATANIA – “Il ricordo più grande? L’incontro vivo con la comunità”. Così monsignor Salvatore Gristina parlando per l’ultima volta, anzi penultima, da pastore della Chiesa di Catania. Lo ha fatto incontrando la stampa stamani nella Sala dei vescovi in Arcivescovado. Un incontro di congedo per dire “grazie agli operatori della comunicazione che hanno permesso di diffondere il messaggio evangelico”. Tra i quadri che raffigurano gli episcopi di Catania sin dalla fondazione della comunità ecclesiale, resta libero ancora un posto. Ed è destinato appunto al ritratto di Gristina, da collocare tra il compianto Luigi Bommarito e Sant’Euplio. Per i prossimi vescovi, evidentemente, si troverà un’altra soluzione. 

La fine di un ciclo

Si va dunque verso la fine di un’epoca. Dal prossimo 19 febbraio, la cattedra di Catania passerà nelle disponibilità di monsignor Luigi Renna, che atterrerà dalla Puglia. Prima ancora, però, ci sarà un ultimo momento liturgico di addio definitivo alla Città. Quando, giorno 15, Gristina celebrerà la sua ultima messa in Cattedrale. Dopodiché, rimarrà a “disposizione del prossimo arcivescovo”. Da emerito, infatti, andrà a vivere nella Casa del clero. Inaugurando così una convivenza che, stando alle premesse, dovrebbe essere pacifica. 

Sant’Agata

Gristina congeda la stampa nel giorno dell’ottava dedicata a Sant’Agata, mentre in piazza Duomo è un pullulare di fedeli, devoti e ambulanti. La non festa anno 2022, causa Covid, va verso la conclusione. Così come quelle iniziative collaterali di stampo culturale, come la mostra dei cimeli agatini organizzata dall’associazione di Sant’Agata in Cattedrale, all’interno del museo diocesano. Intanto, Piero Lipera, portavoce del cereo dei devoti, è in attesa di sapere cosa risponderà Papa Francesco, dinnanzi alla richiesta di garantire l’uscita del busto reliquiario almeno ad agosto.

“Avrei voluto concludere il mio ministero celebrando la festa di Sant’Agata, ma non si è potuto fare”. Gristina non nasconde il dispiacere per non aver potuto concludere i vent’anni di guida pastorale nel segno della santa patrona catanese. Mentre parla ai giornalisti, fa vedere l’anello che ogni anno l’amministrazione comunale affida all’arcivescovo durante i mesi di gennaio e febbraio. “L’ho mostrato a Renna, gli ho detto che lo dovrà indossare anche lui”. Anche qui, sono i segni a parlare e rivelare il legame quasi sponsale tra il popolo catanese e la sua martire. 

La Chiesa siciliana

Gristina lascia la Cattedra porgendo più di un pensiero alla pandemia e “alle sofferenze dei malati”. L’arcivescovo rivendica anche i risultati della visita pastorale, uno sforzo lunghissimo scandito da migliaia d’incontri con tutte le comunità dell’arcidiocesi. Un’esperienza in piena sintonia con il cammino sinodale lanciato successivamente da Papa Francesco e che ha lasciato in eredità cinque tomi tra lettere, esortazioni e ammonimenti. L’addio di Gristina produrrà effetti anche sulle altre chiese siciliane. Il percorso della rinuncia lo porta a lasciare anche la presidenza del Cesi, la conferenza dei vescovi dell’Isola. Il prossimo marzo sarà eletto il successore. 


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