29 Agosto 2022, 11:24
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CATANIA. Il gesto si commenta da sè. Ignobile non soltanto nell’atto bensì nel significato. E’ stato rubato il defibrillatore che la famiglia di Stefania Sberna, il marito Salvo, le figlie Federica e Giulia, attraverso una raccolta fondi avevano donato alla città. Una teca posta proprio nello spiazzo dello stadio “Massimino”: teatro delle tante battaglie sportive che sono state accompagnate dalla voce di Stefania.
Ora, l’assenza fa paura. Fa paura perché la riempi con l’immaginario. Ed oggi lo schiaffo di un furto inutile quanto laicamente sacrilego, è impossibile da assorbire. L’immagine di quella teca vuota non ci fa sussurrare parola. Ci lascia a bocca aperta.
Ma davvero si può arrivare a tanto?
“Sono molto dispiaciuto per l’insano gesto di qualcuno di asportare dalla teca il defibrillatore che con tanto amore mio e di tutte le persone che hanno voluto bene a Stefania avevamo collocato, per il bene di tutta la comunità Catanese – scrive Salvo, marito di Stefania -. Chiedo pertanto a tutti i tifosi del Catania e non, di aiutarci in modo che venga restituito e riposizionato al suo posto“.
Tutto il nostro sdegno per un’azione emotivamente devastante.
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29 Agosto 2022, 11:24